“Bisogna sempre collegare le parole al cervello. Giovanni Donzelli non usa bene il cervello e le sue parole sono inaccettabili”. Arturo Scotto non le manda a dire. Senza ricorrere a perifrasi il coordinatore nazionale di Articolo Uno inchioda gli avversari alle loro responsabilità politiche e istituzionali. In tutta onestà è stato palese a tutti, anche ai suoi, come il coordinatore di Fratelli d’Italia abbia ampiamente valicato i limiti della decenza. “Il 12 gennaio 2023 non è l’unico incontro che ha avuto Cospito. Mentre parlava con i mafiosi incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia. Allora voglio sapere, Presidente, – ha tuonato Donzelli – se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia. Lo vogliamo sapere in quest’Aula, oggi!”. Scotto è tranchant: “Sulla lotta alla mafia e al terrorismo la destra non può dare lezioni alla sinistra. Noi abbiamo un album di famiglia di tutto rispetto, cosa che la destra non ha”. In riferimento alle intercettazioni e ai fascicoli di cui ha parlato Donzelli, il deputato di Articolo Uno chiede “un rapido intervento del ministro della Giustizia perché nessun parlamentare può accedere a quelle carte”. Giovanni Donzelli è vicepresidente del Copasir. Qualcuno ha chiesto al coordinatore di Fdi se abbia avuto accesso alla documentazione per la carica che ricopre. “C’è poco da dire e da discutere – conclude Scotto -, Donzelli deve dimettersi dal Copasir”.

Mario De Michele

LA VIDEO INTERVISTA AD ARTURO SCOTTO

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