Finalmente è tutto nero su bianco. E quando arriverà il momento del giudizio (e arriverà) ci sarà poco da aggrapparsi agli specchi o nascondersi dietro alibi interpretativi. Carta canta. Enzo Guida ha risposto all’interrogazione a risposta scritta presentata dall’opposizione sul caso Nicodeme De Lucia, sollevato da Campania Notizie (clicca qui). Per il sindaco di Cesa l’incarico conferito al nuovo comandante dei vigili urbani è legittimo. Ma non serve una laurea in Legge ad Harvard per rilevare che è lo stesso primo cittadino a darsi la zappa sui piedi. Più volte. Facendo riferimento ad alcune sentenze di Tar e Consiglio di Stato, Guida rimarca che il ruolo di responsabile della polizia municipale può essere attribuito anche ad un “istruttore amministrativo”, che corrisponde in effetti al profilo di De Lucia. Primo autogol. Per portare acqua al suo mulino il sindaco aggiunge che il capo del settore non deve essere necessariamente un vigile. Secondo autogol. Bastano e avanzano queste due precisazioni per avvalorare la principale perplessità che avevamo avanzato fin dall’atto della nomina. De Lucia non può svolgere né attività di polizia giudiziaria né di polizia stradale perché non è un istruttore di vigilanza e perché è stato assunto come amministrativo. Da qui riformuliamo la domanda: sta svolgendo questi compiti? A quanto pare sì. Ha firmato un’ordinanza sulla sosta vietata su un lato di via Montale e ha messo le mani in altri atti provenienti dalla Procura Napoli Nord. Ha requisiti di legge per farlo? Assolutamente no. Un “amministrativo” (qual è, come scrive lo stesso Guida) non ha i requisiti. Non può, ad esempio, neppure indossare la divisa. Non a caso dopo la parata del 25 aprile pare che De Lucia abbia sempre vestito abiti civili. Il responsabile dei caschi bianchi, sempre stando alla risposta del sindaco, non può nemmeno salire a bordo dell’auto dei vigili, essendo una vettura delle forze dell’ordine. C’è l’intera popolazione che può testimoniare di averlo visto scorrazzare sull’auto della polizia municipale. Anche questo è legittimo? Giriamo la domanda al sindaco e alla sua amministrazione. Per quanto attiene “i numeri” di De Lucia, la faccenda è ugualmente seria ma presenta anche risvolti farseschi. Il primo cittadino illustra con enfasi il prestigioso curriculum vitae del capo dei vigili, ponendo in evidenza che è “stato anche sottufficiale dei carabinieri”. Verrebbe da dire che già solo per questo è pronto per prendere il posto del generale Figliuolo per il completamento della campagna vaccinale anti-Covid. Tra i “titoli” di De Lucia spicca un master in Gestione e Management della Polizia locale, conseguito nel 2011 a Siena (strano, se ne svolgono anche da noi). Comunque sinceri complimenti. Peccato che Guida non faccia riferimento a nessuna laurea in Giurisprudenza, Scienze politiche, Economia e Commercio o equipollenti. Perché non rende pubblico in quale disciplina sia laureato De Lucia? Si dice in Scienze biologiche, materia che sta alla vigilanza urbana come il calcio all’ippica. Non a caso proprio il capo dei caschi bianchi è stato escluso nel 2019 da un bando del Comune di Afragola per mancanza di titoli. Insomma, Guida ha confermato tutte le ombre che hanno accompagnato la delibera di giunta e il decreto sindacale. Altro che tutto legittimo! Ne avremo da dire.
Per ora registriamo un episodio molto grave avvenuto nei giorni scorsi che sembra legato proprio al caso De Lucia e più in particolare al clima di tensione che si è creato tra il personale della polizia locale. Alcuni giorni fa c’è stato un vivace alterco pubblico tra il sindaco Guida e il maresciallo dei vigili Marco Pasquale Catalano. Il litigio è avvenuto davanti al municipio di piazza De Gasperi, dove si trova anche la sede del comando. Attorno alle 20.15, dopo aver smontato dal servizio, Catalano si è intrattenuto in piazza a colloquiare con Alfonso Errico, ex comandante storico dei caschi bianchi di Cesa. A un certo punto è sopraggiunto il primo cittadino, accompagnato da Pino Sarpo, padre del dipendente comunale Salvatore Sarpo, l’ingegnere Cesario Villano, cugino dell’omonimo assessore ai Lavori pubblici e Pubblica istruzione, e l’imprenditore Domenico Massaro. Da quanto emerso, Guida avrebbe chiesto in modo incivile al maresciallo Catalano, trattato come se fosse il suo lacchè, di aprire la porta di ingresso del Comune. Giustamente il vigile urbano ha fatto presente di essere fuori servizio e di non accettare di essere considerato alla stregua di un suo “cortigiano”. I toni si sono velocemente surriscaldati e per evitare che la situazione degenerasse il maresciallo Catalano, visibilmente scosso, ha abbandonato la discussione e si è allontanato a bordo della sua auto. Durante il diverbio Guida avrebbe anche rinfacciato al vigile di fomentare il sindacato sul caso De Lucia. Non solo. Il giorno dopo ha inviato al responsabile dell’area vigilanza una comunicazione invitandolo a verificare il comportamento del personale. Al netto dei lati oscuri sull’incarico al capo della polizia municipale, torna un tema più volte posto in passato ma che nessuno esponente o partito della maggioranza ha gli attributi di affrontare: è mai possibile continuare con un uomo solo al comando senza che si alzi una voce critica? Da cosa nasce questo silenzio? Terrore? Paura? Viltà? O Altro? Mimmo Mangiacapre, in qualità di presidente del consiglio comunale, ha il dovere di garantire il dibattito democratico cittadino. Finora è sempre stato allineato a Guida. Ha anche lui qualcosa da temere?