Un minuto di silenzio seguito da un lungo applauso. Si è conclusa così, davanti alla Vela Celeste, la fiaccolata organizzata nel quartiere di Scampia a Napoli, dove il crollo di un ballatoio ha causato tre morti e dodici feriti. Diverse centinaia di persone hanno partecipato alla manifestazione, tenendo in mano fiaccole. Alla testa del corteo, partito dall’Università di Scampia, un grande striscione con la scritta “Il nostro sangue, le nostre vite, Resistete”. Tra i presenti, il vicesindaco Lieto e l’assessore Santagada. Durante il corteo sono state recitate preghiere per le vittime, i cui nomi sono stati ripetuti più volte ad alta voce, e sono state espresse critiche per la mancata riqualificazione delle Vele. Non solo il documento datato 2016 che denunciava la mancata manutenzione dei ballatoi della Vela Celeste di Scampia con relativo rischio crollo, dal passato emerge anche una ordinanza di sgombero coatto dell’edificio firmata nel 2015 dall’allora sindaco di Napoli Luigi de Magistris e mai eseguita. Lo rivela il Corriere del Mezzogiorno citando un documento del Comune di Napoli pubblicato sull’albo pretorio nell’ottobre del 2015. L’ordinanza firmata de Magistris – è quanto emerge – era dettata dalla necessità di tutelare l’incolumità di 159 famiglie per un totale di 600 persone residenti nella Vela Celeste, la stessa oggetto del crollo che lunedì sera ha determinato la morte di tre persone oltre a una dozzina di feriti. Alla base del provvedimento c’era la relazione di un dirigente comunale che delineava un quadro di pericolo. Al provvedimento, tuttavia, non fu mai dato seguito. All’ospedale pediatrico Santobono, le condizioni delle due bambine di 7 e 4 anni restano gravi ma stazionarie, mentre per le altre cinque ferite c’è un moderato ottimismo. Una donna, ricoverata al Cardarelli con un trauma cranico, è in condizioni critiche e ha subito un intervento neurochirurgico. Il prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha fatto il punto sulla situazione degli sfollati, che sono circa 500. La maggior parte di loro si è trasferita da parenti, 70 sono ospitati da associazioni e 150 si trovano presso l’Università Federico II di Scampia, dove sono stati attivati i servizi necessari. Nella Vela Celeste è stata ripristinata l’erogazione idrica e molti alloggi sono già agibili, anche se al momento non è ancora previsto il rientro degli abitanti.
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