“Basta con i licenziamenti. Lo chiedo, in nome di Dio Misericordioso, al Governo e alla Dirigenza della Whirpool”. E’ l’accorato appello del vescovo di Napoli monsignor Mimmo Battaglia. Non è poco in un momento in cui di ‘cuori coraggiosi’ se ne vedono pochi in giro. Perché bisogna avere coraggio per dire basta alla fuga dal Sud, per lanciare il cuore oltre l’ostacolo. Imprenditori, politici, isittuizoni, tutti uniti in un unico gigantesco sforzo. Al di là di egoismi e tornaconti personali.
Un appello, quello di monsignor Battaglia, che arriva alla vigilia dell’incontro convocato dal Ministero del Lavoro per il 16 settembre.
Sono quattrocento le famiglie che devono vedere come arrivare a fine mese, solo per quel che riguarda la Whirlpool. E magari il problema fosse solo la Whirlpool, che è un problema eccome! “Non è pensabile né giustificabile che venga cancellata, come con un getto di spugna, una realtà industriale apprezzata per la qualità dei prodotti e per niente passiva. Napoli, l’area metropolitana, la Campania e il Sud, che già sono in uno stato di perenne precarietà occupazionale, non possono subire l’aggravamento dei livelli di disoccupazione, con la lievitazione dell’indice di povertà e l’emigrazione di intelligenze, professionalità e risorse giovanili. Si è ancora in tempo per salvare tutto e tutti, ma è necessario che le parti recuperino un momento di necessaria serenità e analisi. Faccio appello, pertanto, con cuore di Pastore e di padre, al presidente Draghi, al ministro del Lavoro, al ministro per il Mezzogiorno, alle forze imprenditoriali e sindacali, alla Whirpool – ha detto il vescovo – perché in maniera unitaria trovino una giusta intesa e una opportuna soluzione. Confido molto nella saggezza di tutte le parti”. Già, la saggezza!!! Quella che don Mimì Battaglia mostra costantemente. Troverà terreno fertile? O soltanto delle prese di posizione di sola facciata, quella solidarietà pelosa che non serve a nient’altro se non ad alimentare l’ipocrisia di chi la manifesta.
