Un litigio per motivi di viabilità. C’è questo dietro al duplice omicidio che è costata la vita a Marco e Claudio Marrandino, freddati da sei colpi di pistola dall’operaio 53enne Antonio Mangiacapre. La confessione è arrivata ieri mattina, davanti al pubblico ministero della procura di Napoli Nord durante l’udienza di convalida del fermo. L’uomo avrebbe estratto la pistola al culmine di una discussione per questioni di viabilità e fatto fuoco contro i due fratelli. Una versione che, però, non convince del tutto gli inquirenti che proseguono le indagini per verificare la presenza di qualche altro tipo di legame tra le vittime e il killer. Si sospetta anche, che potrebbe esserci una strategia processuale per evitare l’aggravante della premeditazione. Sotto chiave sono finiti i cellulari, sia delle vittime sia dell’assassino, da cui potrebbero emergere contatti, fino ad ora non accertati. Intanto, il pubblico ministero ha nominato il proprio consulente per l’autopsia sui corpi di Marco e Claudio, che si svolgerà nella giornata di oggi, mercoledì 19 giugno. Non è escluso che domani, dopo la restituzione dei corpi ai familiari, possano tenersi i funerali a Cesa con la proclamazione del lutto cittadino. È prevista per questa sera a partire dalle 19.30 una fiaccolata in ricordo di Marco e Claudio Marrandino. Il corteo partirà dalla Chiesa di San Cesario in Piazza De Michele e proseguirà per Via Marini, Via Nenni, Via Scarlatti per giungere presso l’abitazione dei familiari di Marco e Claudio per poi fare ritorno, percorrendo Via F.Bagno, fino a Piazza De Michele dove si concluderà la fiaccolata.
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