Ogni elezione porta con sé polemiche, rimpianti, voglia di rivalsa. In particolare quella per il rinnovo del Consiglio Regionale della Campania, in virtù di una legge difficilissima da comprendere e che non sembra rispondere a quello che è il reale consenso attribuito dagli elettori. A livello di collegio un vero e proprio disastro, dal momento che si possono vincere le elezioni e ritrovarsi con meno consiglieri della coalizione perdente. E’ accaduto nel 2010 quando a vincere fu il centrodestra, è riaccaduto qualche giorno fa, allorquando si è registrato un altro dato scandaloso: Centrosinistre 66,4 per cento quattro consiglieri su otto, gli stessi che all’opposizione che non è riuscita a raggiungere il 34. Una mostruosità. Non essendoci lo sbarramento, così come alle Politiche, per chi è in coalizione, accade che candidati con 17mila voti restino fuori e candidati con poco più di duemila preferenze diventino consiglieri regionali. Un’altra assurdità è che una volta riempito i numeri di posti spettanti ad un collegio, si va oltre. Com il risultato che i posti da assegnare vadano, alla fine, al collegio più ampio. Del resto questa è una legge che avrebbe dovuto ricalcare quella delle Marche, ritenuta una buona legge. Fino ad un certo punto venne discussa in aula, poi non ci fu più tempo e proseguirono gli uffici. Con il risultato di una legge elettorale tutt’altro che omogena. Oltretutto quella delle Marche è stata di recente modificata, modifiche che però entreranno in vigore dalla prossima tornata elettorale. Tornando ai ricorsi che, a questo punto, certamente ci saranno, prossimamente vedremo quale possibilità ha un candidato di far corregere un dato sbagliato, quale procedura seguire prima di arrivare al Tribunale Amministrativo.

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