Il Papa è al Parque Tejo per la messa conclusiva della Giornata Mondiale della Gioventù. I giovani presenti sono circa un milione e mezzo, quanti hanno partecipato alla Veglia di ieri sera. Lo riferiscono le autorità locali. I ragazzi hanno infatti dormito sul posto, come accade ad ogni veglia della Gmg. Il Papa parla ai giovani della “luce” che serve nella vita. “Amici, anche noi abbiamo bisogno di qualche lampo di luce che sia speranza, tante sconfitte quotidiane”, ha detto nell’omelia della messa al Parque Tejo di Lisbona. La luce che è “venuta a illuminare il mondo è Gesù. È Lui la luce che non tramonta mai e brilla anche nella notte”. “Vorrei dirvi una cosa – ha proseguito il Papa – : non diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, quando esibiamo un’immagine perfetta e ci sentiamo forti e vincenti. Diventiamo luminosi quando, accogliendo Gesù, impariamo ad amare come Lui”. Il Papa ha invitato i giovani a non avere paura dello loro fragilità, del loro senso di inadeguatezza, perché “il mondo ha bisogno di voi”. “A voi, giovani, che coltivate sogni grandi ma spesso offuscati dal timore di non vederli realizzati; a voi, giovani, che a volte pensate di non farcela, di non essere capaci, c’è un po’ di pessimismo”, “a voi, giovani, tentati in questo tempo di scoraggiarvi, di giudicarvi inadeguati o di nascondere il dolore mascherandolo con un sorriso; a voi, giovani, che volete cambiare il mondo, e va bene che volete cambiare il mondo, e lottate per la giustizia e per la pace; a voi, giovani, che ci mettete impegno e fantasia ma vi sembra che non bastino; a voi, giovani, di cui la Chiesa e il mondo hanno bisogno come la terra della pioggia; a voi, giovani, che siete il presente e il futuro; sì, proprio a voi, giovani, Gesù dice: ‘Non temete!'”. Il cardinale Manuel Clemente, patriarca di Lisbona, nel dire “obrigado”, grazie, al Papa, lo ha definito “il più giovane fra tutti i giovani presenti”. “Lei – ha aggiunto – ha voluto che la Giornata fosse, soprattutto per i giovani, occasione di ritrovo e d’incoraggiamento alla solidarietà e alla costruzione di un mondo in grado di rispondere meglio alle giuste aspirazioni di tutti, dopo una pandemia che li ha confinati e quanto altro li può avere allontanati gli uni dagli altri e dal meglio di sé stessi. Lei è stato sempre con noi, incoraggiandoci a portare avanti la concretizzazione della Giornata, superando rinvii e ostacoli che non sono mancati. Questa Giornata è stata specialmente Sua, Santo Padre, e dei giovani che ha convocato qui. E così sarà ricordata in futuro, come momento decisivo per una generazione che edificherà un mondo più bello e più fraterno”. Al termine della messa, dopo l’indirizzo di saluto del Prefetto del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, il cardinale Kevin Joseph Farrell, papa Francesco consegnerà le croci della Gmg ad alcuni rappresentanti dei giovani dei cinque continenti e annuncerà la Sede e l’anno in cui avrà luogo la prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Nel pomeriggio, prima della sua partenza per Roma, il Pontefice terrà l’ultimo incontro pubblico, quello con i volontari della Gmg presso il “Passeio maritimo” di Alges. L’arrivo a Roma è previsto per le 22.15 di questa sera.