Un altro clamoroso colpo di scena nel caso ex Leanza sollevato da Italia Notizie. Francesco Petrella ha fatto dietrofront e ha gettato la spugna rinunciando all’incarico di commissario ad acta sulla richiesta di licenza edilizia depositata dalla famiglia Damiano per costruire un supermercato nell’ex distilleria di proprietà dei noti imprenditori locali. Dopo aver accettato il mandato affidatogli l’11 dicembre da Anacleto Colombiano (clicca qui e link in basso) l’avvocato di fiducia “storico” dell’ex sindaco Angelo Brancaccio ha inviato oggi una pec al presidente della Provincia di Caserta e al sindaco Antonino Santillo per comunicare la sua rinuncia per “motivi di opportunità”. Lo abbiamo appreso da fonti autorevoli e attendibili dell’ente dell’ex Saint Gobain.

Pochi giorni dopo il conferimento dell’incarico il legale si è recato presso gli uffici comunali per insediarsi e chiedere il fascicolo riguardante l’istanza di permesso di costruire in convenzione per mettersi immediatamente al lavoro. Perché Petrella ha fatto marcia indietro? Molto probabilmente, lo conferma anche la motivazione del suo passo di lato, è stato indotto a non esporsi dopo la terza puntata della nostra inchiesta, pubblicata il 17 dicembre (clicca qui e link in basso). Nell’articolo abbiamo evidenziato diverse ragioni per le quali la nomina di Petrella appariva non solo inopportuna ma anche inaccettabile, se non indecente, sotto il profilo politico-amministrativo.

L’avvocato, che ricopre la carica di consigliere comunale a Santa Maria Capua Vetere, è anche presidente della società idrica Acquedotti su indicazione proprio di Brancaccio, che in sede politica lo ha sponsorizzato con tutte le forze. La conoscenza tra i due è quasi trentennale e per un lungo periodo Petrella ha seguito professionalmente molte questioni per conto dell’ex sindaco e della sua famiglia. Non è escluso che tuttora sia un fidato consulente di Brancaccio. Quando Colombiano ha firmato il decreto di nomina di Petrella a commissario ad acta tutti sono rimasti increduli e senza parole sia nel mondo politico che nell’opinione pubblica proprio per il notorio stretto rapporto tra l’avvocato e l’ex fascia tricolore, oggi dominus dell’amministrazione targata Santillo. È subito apparso evidente a tutti una sorta di conflitto di interessi, oltre ai fondati dubbi sulla possibile incompatibilità per il suo ruolo di presidente dell’Acquedotti.
Sia chiaro, nessuno mette in dubbio le doti professionali di Petrella, apprezzato e valente avvocato, ma l’incarico appariva senza dubbio inopportuno e discutibile sia sul terreno politico che in ambito amministrativo. Tra i tanti tecnici che la Provincia di Caserta avrebbe potuto indicare è risultato stridente e indigesto che la scelta fosse caduta proprio su un uomo vicinissimo a Brancaccio, capo del gruppo consiliare determinante per le sorti dell’amministrazione. Una strana coincidenza che ha alimentato perplessità e sospetti. Non a caso è lo stesso Petrella a rinunciare per “motivi di opportunità”. Lo ha fatto però in ritardo. La sua comunicazione, protocollata oggi, è datata 19 dicembre, due giorni dopo la pubblicazione dell’articolo di Italia Notizie. In un primo momento l’avvocato aveva accettato l’incarico come dimostra la circostanza di essersi recato al comune di Orta di Atella per insediarsi.
In ogni caso meglio tardi che mai. L’affare ex Lenza ammonta a svariati milioni di euro. Rischiare che finisse nelle mani dei soliti noti sarebbe stato uno scandalo di proporzioni incalcolabili. Ora attendiamo con ansia e con la massima attenzione il nome del nuovo commissario ad acta. Altri scherzetti stile sacco edilizio sarebbero intollerabili.
Mario De Michele
(continua…)
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