Una delle croci più pesanti del Puc è il conflitto di interessi degli amministratori locali. Un rischio che nelle città medio-piccole è sempre dietro l’angolo. La normativa in materia è molto stringente. I membri dell’assise imparentati fino al quarto grado con persone che “beneficiano” dello strumento urbanistico sono tenuti per legge ad uscire dall’aula quando si vota sulle aree di proprietà dei familiari. Oltre a Enresto Di Serio di cui abbiamo parlato nella prima puntata della nostra inchiesta (leggi qui), nella coalizione di maggioranza di Sant’Arpino figurano molti consiglieri “interessati”, a partire dal numero uno, il sindaco Giuseppe Dell’Aversana. I cugini materni del primo cittadino posseggono in via Marconi ben 8 particelle (foglio catastale n. 4) per un totale di circa 20mila mq. Si tratta di Vito Pezzella, Domenico Pezzella, Lorenzo Silvestre, Bruno Silvestre, Pasquale Silvestre, Giovanni Silvestre, Anna Silvestre, Antonio Saviano, Michele Saviano e Carmela Saviano. In base al vigente Piano regolatore generale l’ampia zona è classificata di tipo F, destinata cioè agli standard urbanistici.
Con il Puc adottato dalla giunta Dell’Aversana l’area è stata trasformata in C2a-C2b-F11.2a-F11.2b, ovvero in comparti per uso prevalentemente residenziale (foto in basso). In pratica oltre 10mila mq sono diventati edificabili, la restante parte sarà utilizzata per parcheggi e viabilità (nella foto in basso). Come se non bastasse è stato applicato il più alto indice di fabbricabilità, quello di 1,6 con un incremento stellare del valore commerciale dei suoli. Un bel “colpaccio” per i cugini del sindaco. Parliamo di decine e decine di migliaia di euro. E pensare che nel luglio del 2009 la giunta guidata dal tanto vituperato Eugenio Di Santo votò all’unanimità per destinare un’area alla realizzazione di una scuola, area successivamente individuata proprio su gran parte dei terreni di proprietà dei cugini di Dell’Aversana. Nelle intenzioni dell’allora esecutivo (la delibera non è stata annullata) c’era la costruzione di un polo scolastico con al centro la succursale del Liceo scientifico Siani di Aversa. Ma in caso di approvazione del Puc la zona diventerà per oltre la metà residenziale e qualsiasi progetto di interesse pubblico andrà a farsi friggere. Per non incappare nel conflitto di interessi il sindaco Dell’Aversana non potrà votare sì alla riclassificazione dell’area di proprietà dei cugini. Dovrà allontanarsi dall’aula consiliare come, su zone diverse, molti altri esponenti della maggioranza. Gli interessi sono tanti. Milioni di milioni.
(continua…)