I medici, per primi. Sono stati sospesi 23 camici bianchi, infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti, ostetriche e un autista soccorritore che avevano rifiutato la vaccinazione contro il Covid-19. E restano anche senza stipendio. Lo ha deciso la Asl Napoli 2 Nord, «in base alle disposizioni di legge che prevedono l’allontanamento dai servizi assistenziali di quegli addetti che – pur non avendo particolari problematiche di salute – scelgono di non sottoporsi alla iniezione». Ma, prima di procedere con i provvedimenti, «i direttori delle unità operative hanno verificato l’impossibilità di poter impiegare questo personale in attività che non prevedessero il contatto diretto con i pazienti». L’altolà permane fino al termine dello stato di emergenza Covid (attualmente fissato al 31 dicembre) oppure fino all’adempimento dell’obbligo vaccinale previsto dalla disposizione nazionale (difatti diversi dipendenti Asl si sono allineati giusto in tempo), e colpisce gli operatori sanitari di un vasto territorio della provincia partenopea, che comprende Giugliano e Pozzuoli, dunque l’intera area flegrea e domizia, più le isole di Ischia e Procida. I no vax sono comunque una minoranza in questa Asl: il 99 per cento ha aderito alla campagna di prevenzione. «Per noi quella assunta oggi è una decisione dolorosa; sappiamo che la vaccinazione è indispensabile per garantire la salute nostra, quella dei nostri cari e dei nostri pazienti», dice il manager Antonio d’Amore. «Per questa ragione, abbiamo più volte sollecitato i colleghi oggi sospesi, invitandoli a vaccinarsi; abbiamo bisogno di loro, del loro contributo e della loro professionalità. Ora, però, dobbiamo dare priorità alla salvaguardia della salute dei nostri pazienti». Decisioni in linea con le norme nazionali e le indicazioni regionali. «Ci sono ancora alcune aree di resistenza», riflette il governatore della Campania, Vincenzo De Luca. È categorico: «Sulle sospensioni saremo rigorosi e inflessibili sul personale sanitario – dice – faremo una verifica anche sul personale privato convenzionato».