Uccisi a colpi di pistola. A sangue freddo. Il primo sospettato è un operaio di 53 anni. Marco e Claudio Marrandino sono morti sotto i colpi che sarebbero stati esplosi dal 53enne, anch’egli di Cesa, ma residente a San Cipriano d’Aversa, Antonio Mangiacapre, avvenuto nella giornata di ieri (15 giugno) sull’Asse Mediano, nel territorio di Succivo. L’arrestato ha negato di avere ucciso i due fratelli e ha raccontato al giudice che ieri pomeriggio, mentre era in auto sulla Nola-Villa Literno, due banditi lo avrebbero costretto a fermarsi e gli avrebbero rubato l’automobile. Stando al raccolto fatto al pm Vergara, Mangiacapra, proprio perché vittima del furto dell’auto, si sarebbe sentito male e per questo si sarebbe fatto poi accompagnare alla Clinica Pineta Grande di Castel Volturno. Una versione che, stando a quanto emerge, sarebbe in contrasto con le indagini. Subito dopo la sparatoria, infatti, l’uomo è stato inseguito da una volante dei Carabinieri che si trovava all’uscita di Succivo per il controllo del territorio e non si sarebbe fermato all’alt. I carabinieri, una volta raggiunto, lo hanno condotto all’ospedale pineta grande di Castel Volturno, dove è stato anche sottoposto all’esame STUB per la ricerca di polvere da sparo. Nelle ultime ore è spuntato un nuovo video, probabilmente estrapolato dai filmati di sorveglianza della zona, a disposizione degli inquirenti in cui si vedrebbe chiaramente la dinamica dell’accaduto e sembrerebbe che le vittime avessero un appuntamento con il killer. Un filmato nel quale si vedono due persone parlare dai rispettivi abitacoli, quando a un certo punto scende una persona che si avvicina alla Bmw e fa fuoco. I primi colpi di pistola l’uomo li ha esplosi contro Claudio, che era seduto al lato passeggero, uccidendolo. E’ in quel momento che il conducente della Bmw scende dall’auto e cerca di fuggire ma viene raggiunto dai proiettili dopo aver percorso pochi metri, si tratta di Marco Marrandino. Entrambi i fratelli sono stati uccisi con colpi alla testa, un chiaro segno che l’assassino voleva assicurarsi che non sopravvivessero. A quel punto l’uomo dell’auto familiare è scappato. I passanti hanno allertato i carabinieri di Marcianise che, nel giro di pochi minuti, sono giunti sul posto e messo in sicurezza la scena del crimine. Nel pomeriggio di ieri il 53enne è stato interrogato a lungo. Potrebbe essersi trattato di una reazione d’impeto, ma non si esclude anche un’altra pista che parla di una vendetta. Ci sono delle voci che fanno riferimento a delitto che potrebbe essere legato a una compravendita in un’asta giudiziaria. I due fratelli stavano rientrando da Napoli. Marco era andato a prendere il 29enne Claudio all’aeroporto di Capodichino. Il più giovane stava rientrando da un viaggio di lavoro. Marco, che avrebbe festeggiato i 40 anni insieme al fratello gemello Michele, era uno stimato avvocato molto conosciuto dalla comunità locale e aveva ricoperto la carica di presidente del consiglio comunale di Cesa. Lascia la moglie e i due figli di 4 e 6 anni. Claudio, invece, aveva scelto la via dell’imprenditoria edile insieme al fratello Michele.

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