La legalità va praticata e perseguita. Sempre. Troppo facile sbandierala al vento svuotandola di ogni contenuto concreto con stomachevoli frasi di circostanza infarcite di becera propaganda. Un modo di agire incompatibile con Nicola Margarita e Antonio Sorvillo. Guidati dal faro della legalità, quella vera, non a spot, i consiglieri comunali di Fare Democratico per Orta Verde stanno andando fino in fondo sullo scandalo dell’appalto diretto da 30mila euro affidato a una ditta di proprietà di una cittadina ucraina per la consulenza nella stesura degli strumenti contabili, vistati dall’allora funzionaria a scavalco Valeria Vellone, che ora lavora a Cancello Arnone, e approvati nell’ultima assise con ben 5 voti contrari. Lo scorso 24 gennaio, i due esponenti del gruppo capeggiato da Ferdinando D’Ambrosio, prima forza politico-consiliare a prendere le distanze della maggioranza, protocollarono la richiesta di accesso agli atti per fare luce su un provvedimento ammantato da una serie di possibili e gravi illegittimità. Oggi, alla luce della mancata produzione di tutte le “carte” richieste, Margarita e Sorvillo hanno diffidato il segretario comunale Assunta Mangiacapre a inviare “entro il termine perentorio di 10 giorni la trasmissione dell’intera documentazione”. “In caso di ulteriore inadempienza – rimarcano i due consiglieri – gli scriventi si vedranno costretti a segnalare la questione agli organi competenti”. In altre parole, se si continuerà a fare melina o a buttare la palla in calcio d’angolo l’appalto alla GE.FIN.PA. finirà sulla scrivania dei pm.
Nella richiesta di accesso agli atti Margarita e Sorvillo chiesero di ottenere i seguenti documenti la determina dirigenziale o atto di affidamento del servizio contratto stipulato con la ditta, la proposta di affidamento o documentazione preparatoria, la relazione o documenti di supporto alle decisioni assunte e la documentazione delle pregresse attività lavorative svolte dalla società. “Tale richiesta – spiegarono i due consiglieri – è motivata dalla necessità di acquisire informazioni dettagliate per un’adeguata valutazione delle scelte amministrative relative all’affidamento del servizio in oggetto, e per garantire il rispetto della normativa in materia di trasparenza e pubblicità degli atti amministrativi”. Dopo un mese di attesa Mangiacapre non ha fornito nessun atto riguardante i due aspetti più spinosi: la documentazione delle pregresse attività lavorative e la relazione di supporto alle decisioni assunte. Uno dei punti neri dell’appalto conferito da Vellone alla ditta riguarda proprio “le pregresse attività lavorative”, attestate dall’allora funzionaria nella determina di affidamento della consulenza (link in basso).
L’incarico fu affidato a dicembre 2024. La ditta era stata attivata appena 7 mesi prima, risultando peraltro priva di dipendenti, non a caso (in tutti i sensi) si è avvalsa della consulenza di Salvatore Sciaudone. Quest’ultimo nel 2018 lavorava a Falciano del Massico, in qualità di responsabile dell’area economica-finanziaria. In un mese affidò due appalti diretti alla SOGEST S.R.L.S per un totale di 12.871 euro. L’amministratore unico della SOGEST era Valeria Vellone (link in basso). Non finisce qui. Nel 2024 Sciaudone, da funzionario a scavalco del comune di Portico di Caserta, conferì quattro appalti diretti alla SOGEST, sempre amministrata da Vellone, per un totale di 27.910 euro. Tra Falciano e Portico la ditta di Valeria Vellone ha incassato 40.781 euro. C’è di più. La titolare della GE.FIN.PA. è Svitlana Vasechko, sia lei che Sciaudone che Vellone sono residenti a Falciano del Massico (link in basso).
Altrettanto importante è la relazione di supporto alle decisioni assunte. Anch’essa non prodotta. Insomma mancano le “carte” essenziali richieste da Margarita e Sorvillo, i quali giustamente non hanno ritenuto esaustiva la documentazione inviata dal segretario comunale. E le hanno formalmente chiesto “di verificare eventuali profili di responsabilità disciplinare in caso di persistente mancata risposta, al fine di tutelare il diritto di accesso dei consiglieri comunali”. Ma perché Mangiacapre non ha fornito la documentazione completa? A detta sua perché Vellone non avrebbe inviato quanto richiesto dalla stessa segretaria comunale già lo scorso 7 gennaio. Se è così, la prima a segnalare la vicenda alla magistratura dovrebbe essere proprio Mangiacapre, in qualità di responsabile dell’anticorruzione e della trasparenza. Il comportamento di Vellone potrebbe configurare una grave omissione di atti d’ufficio. Una cosa è certa. Nicola Margarita, Antonio Sorvillo e il gruppo politico-consiliare Fare Democratico per Orta Verde non arretreranno di un millimetro finché non si farà piena luce sull’appalto. Sono stati spesi ben 30mila euro di soldi pubblici. E il comune non è un bancomat. A proposito: ma quando sono stanziati i fondi l’ente non era in dissesto?
Mario De Michele
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