Gli automezzi della Opus Art sul cantiere di via Diaz ad Orta di Atella

Riceviamo e volentieri pubblichiamo la rettifica del sindaco di Orta di Atella Antonino Santillo in riferimento agli articoli pubblicati il 31 luglio e 4 agosto 2025 su Italia Notizie sull’appalto diretto da 52mila euro alla ditta Costruendo per i lavori di via Diaz e sulla presenza sul cantiere dei mezzi della società Opus Art, colpita da interdittiva antimafia (clicca qui per il primo articolo, clicca qui per il secondo). Ecco il testo integrale inviatoci dal primo cittadino. “Si precisa che: l’affidamento dei lavori in via Diaz è avvenuto, in regime d’urgenza, attraverso il Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione (MEPA), secondo le procedure previste dal Codice dei Contratti Pubblici. Gli atti sono stati adottati dagli uffici tecnici comunali in piena autonomia, nel rispetto del principio di separazione tra indirizzo politico e attività gestionale. Le eventuali scelte operative della ditta affidataria, come l’utilizzo di mezzi di terzi, sono riconducibili esclusivamente all’autonomia imprenditoriale del soggetto esecutore, e non al controllo o alla responsabilità preventiva dell’Ente. È totalmente falsa l’affermazione secondo cui il Sindaco avrebbe modificato immagini pubblicate sui propri canali social per “nascondere” elementi visivi. Le foto oggetto dell’articolo del 4 agosto 2025 sono pubblicate sin dal 23 dicembre 2024 nella loro forma originale, come dimostrabile attraverso la cronologia pubblica delle modifiche disponibile sulla piattaforma Facebook. Sorprende che chi ha redatto l’articolo non abbia ritenuto opportuno effettuare questa semplice verifica prima di avanzare un’accusa tanto grave quanto infondata. Si respinge infine ogni accostamento a fatti di rilievo penale o mafioso, trattandosi di ipotesi del tutto infondate e lesive dell’onorabilità dell’Amministrazione e dei suoi rappresentanti”.

Antonino Santillo

Santillo aggiunge una postilla che si sarebbe potuto risparmiare per non coprirsi di ridicolo. “Ritenendo gravemente lesiva della reputazione istituzionale e personale la diffusione di informazioni non rispondenti al vero, – scrive il sindaco – si diffida formalmente la testata dal reiterare tali contenuti, riservandosi di adire le competenti autorità giudiziarie”. Partiamo proprio da qui. La fascia tricolore di una città importante come Orta di Atella dovrebbe sapere che non può e non deve “diffidare” le testate giornalistiche libere dal pubblicare articoli puntualmente documentati con atti ufficiali e foto incontrovertibili. Se e quando, ipotesi di quarto tipo, ossia dell’irrealtà, diventerà l’editore di Italia Notizie potrà disporre dei contenuti del nostro portale web-tv. La minaccia, neppure tanto velata, di “adire le vie legali”, ovvero di denunciarci per presunta diffamazione, ci spinge ad andare avanti con la solita determinazione, anzi con più forza di prima. Infastidire i potenti di turno è la dimostrazione plastica che stiamo svolgendo bene il nostro ruolo. E continueremo a farlo nonostante i tentativi, a volte indecenti e bestiali, di “farci fuori”.

L’automezzo della Opus Art in via Diaz

Nel merito della rettifica facciamo presente ai nostri lettori che il sindaco non smentisce il contenuto dei nostri articoli. Tutt’altro. Santillo ha confermato la “sostanza” di quello che abbiamo riportato. Noi stessi abbiamo rimarcato che l’oscuramento del logo della Opus Art potrebbe essere riconducibile ai titolari della ditta, consapevoli di non poter svolgere lavori pubblici di nessun tipo, incluso il noleggio dei mezzi, in quanto la società è stata raggiunta da interdittiva antimafia. Al netto dell’aspetto fotografico che è stato utile per avvalorare la nostra tesi, il nocciolo del problema è proprio questo. Risulta a Santillo e all’ente locale che una ditta interdetta per possibili legami con la camorra abbia noleggiato i propri mezzi per i lavori in via Diaz affidata alla neonata società Costruendo? Risulta a Santillo e all’ente locale che la ditta Costruendo è stata attivata appena due mesi prima del conferimento dell’appalto diretto da 52mila euro? Risulta a Santillo e all’ente locale che il Codice per gli appalti pubblici e l’Autorità nazionale anticorruzione stabiliscono e impongono il requisito delle “pregresse esperienze lavorative” in caso di affidamenti diretti? Risulta a Santillo e all’ente locale che il funzionario è tenuto ad accertare la reale sussistenza delle “pregresse esperienze lavorative”, come ha sancito la Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 2153 del 17 gennaio 2025? Risulta a Santillo e alla giunta che, in base al Testo unico degli enti locali, il sindaco e gli assessori sopraintendono all’operato dei funzionari nel rispetto della separazione delle funzioni? E infine Santillo ha avviato un’indagine interna per appurare eventuali illegittimità riguardanti l’appalto assegnato alla Costruendo e la presenza illegale della Opus Art sul cantiere di via Diaz?

Ecco, il sindaco di una città importane come Orta di Atella dovrebbe preoccuparsi di questi aspetti, sollevati da Italia Notizie con l’allegazione di documenti ufficiali, invece di diffidare una testata giornalistica a non riportare la verità. Ancora più ridicolo e altrettanto minaccioso l’invio della rettifica all’Ordine dei giornalisti della Campania e alla Commissione di disciplina. Ma davvero Santillo pensa di intimidirci con questi mezzucci? Come tutti sapranno abbiamo subito attacchi personali e professionali ben più gravi e deleteri. Ma giustizia è stata fatta. E siamo ancora qua. Eh già.

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LA RICHIESTA DI RETTIFICA DI ANTONINO SANTILLO

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