Via libera del Consiglio Ue alle modifiche apportate all’Italia ai target per la richiesta della quarta rata del Pnrr. Il piano modificato dell’Italia “riguarda 10 misure, tra cui gli incentivi per l’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto “Superbonus”, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e cinematografica e il trasporto sostenibile”, rende noto il Consiglio Ue. La richiesta di modifica della quarta rata era stata presentata dall’Italia l’11 luglio e ha già incassato il sì della Commissione. “Questa mattina insieme ai miei omologhi degli affari europei riuniti a Bruxelles per il Consiglio affari generali abbiamo adottato la decisione che accoglie definitivamente le richieste di modifica, presentate dal Governo italiano, di alcuni obiettivi relativi alla quarta richiesta di pagamento del Pnrr. Si tratta di un risultato molto importante che premia il lavoro svolto in questi mesi e che accogliamo con grande soddisfazione”. Lo ha detto a Bruxelles il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto. “Questo risultato positivo”, ha dichiarato il Ministro Fitto, “è frutto di un’intensa e proficua collaborazione tra il Governo e la Commissione europea e consentirà all’Italia di presentare la relativa richiesta di pagamento ed avviare la procedura per l’esborso dei 16,5 miliardi di euro previsti per la quarta rata del Pnrr”. Secondo Fitto “la decisione odierna del Consiglio dell’Unione europea è la migliore prova che l’Italia può gestire in maniera efficiente le risorse europee, per dare impulso all’attuazione del Piano e rilanciare crescita, produttività e occupazione nel nostro Paese”. “L’attuazione del Pnrr italiano è in corso, ma con un rischio crescente di ritardi. L’Italia ha presentato tre richieste di pagamento, che corrispondono a 151 tappe e obiettivi del piano e e che comportano un esborso complessivo di 42 miliardi di euro (riferito alle prime due richieste di pagamento presentate)”. E’ quanto si legge nel capitolo dedicato all’Italia del secondo report annuale Ue sull’attuazione del Recovery Fund. “Procedere rapidamente con l’attuazione del piano e la negoziazione della sua modifica è essenziale a causa della natura temporanea del Recovery in vigore fino al 2026”, si legge nel documento.

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