Il titolo del calendario 2024 dell’Esercito, ‘Per l’Italia sempre… prima e dopo l’8 settembre 1943’, “si pone nel solco del tentativo di riabilitazione del Ventennio e dell’amnesia sulle responsabilità, tutte italiane, del fascismo”. Lo afferma il vicecapogruppo di Avs alla Camera Marco Grimaldi in un’interrogazione al ministro della Difesa Guido Crosetto, sottolineando come “è vero che scorrendo i nomi degli Ufficiali, Sottufficiali e Soldati insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Militare riportati nel calendario, si tratta nella maggior parte dei casi di figure che si sono distinte nella lotta di Liberazione e in gran parte aderenti alla Resistenza ma compare anche il nome di Giuseppe Izzo, che nel settembre 1938 partì volontario per la guerra di Spagna a fianco dei franchisti”. Nell’interrogazione depositata, Grimaldi chiede a Crosetto “se non intenda, per quanto di competenza, adoperarsi affinché venga modificato il titolo e la descrizione del calendario rimuovendo qualsiasi riferimento teso a sminuire il periodo della dittatura fascista e vengano ritirate le copie del calendario disponibili in commercio”. Il deputato di Avs, inoltre, in una nota ricorda che “di sono già state edizioni” del calendario “dedicate a rievocazioni di fatti storici, chiaramente in concomitanza di anniversari (nel 2023 l’armistizio del 1943, nel 2017 lo scoppio della Grande Guerra nel 1917). Questa volta però – aggiunge -, l’anniversario non c’è e l’intento di normalizzare il periodo storico della dittatura fascista appare evidente e arbitrario. E non si può non dire che venti di revisionismo soffiano attorno alle più alte cariche dello Stato e si riverberano a ogni livello. È un fatto che il calendario sia sponsorizzato in tutta Italia dalla Sottosegretaria Isabella Rauti, figlia di Pino Rauti”. “L’Anpi chiede che venga ritirato il calendario dell’Esercito 2024, anche se ormai purtroppo è già in circolazione”. Lo dice il presidente dell’associazione dei partigiani, Gianfranco Pagliarulo. “Prendiamo atto – aggiunge – che c’è una minoranza filofascista che vuole riscrivere la storia d’Italia”. “È inaccettabile – evidenzia Pagliarulo -. Si tratta di un atto che nasconde una doppia operazione politica. Da una parte si vuole rappresentare una continuità istituzionale quando invece c’è stata una rottura radicale tra il regime fascista e la repubblica antifascista. Ovviamente nessuno dimentica i soldati, anzi. Nessuno dimentica che sono stati mandati allo sbaraglio anche l’8 settembre quando il Re è andato a Brindisi. Una cosa però sono i soldati e una cosa è l’istituzione dell’Esercito. Non dobbiamo dimenticare i generali criminali di guerra mai processati, o se processati, mai condannati o se condannati mai andati in galera. Da un altro lato si mette sullo stesso piano il nuovo esercito italiano con l’esercito di Salò”. “Per l’Italia sempre…prima e dopo l’8 settembre 1943”. Questo il claim che accompagna il calendario dell’Esercito 2024. Trentadue pagine in ricordo dei soldati che presero parte alla Seconda Guerra Mondiale ‘onorando il giuramento prestato’, come scrive il capo di Stato Maggiore, Pietro Serino, nella sua introduzione al volume. “Attraverso la rievocazione di quei tragici eventi, si è voluto rendere omaggio agli uomini che a quei fatti parteciparono con l’assoluta consapevolezza di servire la Patria – evidenzia il generale -, sia prima sia dopo l’8 settembre 1943. Vi abbiamo voluto raccontare un prima e un dopo: gli stessi uomini, gli stessi Eroi”. Presentato ufficialmente lo scorso ottobre a Roma – alla presenza anche della sottosegretaria alla Difesa, Isabella Rauti -, e successivamente in quasi tutte le regioni d’Italia, il calendario dell’Esercito, alla sua 27/ma edizione, rende omaggio ad alcuni dei militari, ufficiali, sottoufficiali e soldati, insigniti della medaglia d’oro al valor militare “per atti eroici compiuti dopo l’armistizio e che si sono particolarmente distinti anche nel periodo precedente”, come si legge nell’abstract pubblicato sul sito dell’Esercito. “Rievocare e raccontare gli episodi che hanno segnato la storia della nostra Repubblica, vuol dire onorare chi ha combattuto per la Patria; significa ricostruire e tramandare la memoria. E significa anche ricordare la grande sensibilità che l’Esercito italiano dimostra ogni giorno nel mantenere vivo questo patrimonio ideale condiviso. Essere consapevoli della nostra storia, come memoria attiva, è indispensabile per comprendere il presente, per disegnare il futuro e per interpretare al meglio il momento che stiamo vivendo”. Nel volume si raccontano storie e carriere di dodici militari, uno per ogni mese, e delle loro imprese prima e dopo l’armistizio del 1943. Ricordati anche quattro allievi definiti “troppo giovani per combattere prima, comunque educati all’amore di Patria”. A fare da sfondo alle loro foto una bandiera tricolore e i riconoscimenti militari. Pubblicato da Giunti Editore, il calendario è in vendita sia in libreria che online. Sponsor della pubblicazione sono i partner istituzionali Leonardo Spa, Idv (Iveco Defence Vehicles) e Beretta. Una quota del ricavato delle vendite andrà all’Opera nazionale di assistenza per gli orfani ed i militari di carriera dell’esercito.
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