NAPOLI – Sette provvedimenti di fermo emessi dalla settima sezione della procura di Napoli nell’ambito di una indagine sulle rapine ai furgoni portavalori sono stati notificati dalla squadra Mobile della Questura di Napoli. Le accuse per gli indagati vanno dall’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti contro la persona e il patrimonio alla violazione della normativa sul porto e la detenzione di armi.

I provvedimenti riguardano Vincenzo Danadio, 41 anni; Antonio Falco, 41 anni; Raffaele Granata, 49 anni; Arturo Lametta, 48 anni; Vincenzo Graziano, 39 anni; Armando Ambrosio, 52 anni; Giuseppe D’Ambrosio, 50 anni. Le indagini hanno riguardato in particolare una rapina con sparatoria avvenuta il 10 aprile scorso a Caivano al furgone dell’istituto di vigilanza Terra di Lavoro che fruttò un bottino di 200 mila euro. Il fermo di pm si è reso necessario per l’evidente pericolo di fuga e per l’elevata pericolosità di un intervento d’arresto in flagranza di reato. Tra le circostanze contestate al gruppo, infatti, c’é la disponibilità di fucili mitragliatori kalashnikov e di fucili a pompa, nonché di pistole. Nella rapina del 10 aprile scorso, i quattro componenti della banda, armati di fucili mitragliatori e pistole, affrontarono le guardie giurate che si accingevano a portare denaro contante all’agenzia della Banca Popolare di Ancona in piazza Santa Croce, sparando tra la folla. Contestualmente alla notifica dei fermi, eseguiti dagli agenti, sono state compiute perquisizioni anche a carico di persone ritenute vicine agli indagati. Nel corso dei controlli è stato arrestato in flagranza di reato Massimo Scuotto, 23 anni, perché nella sua abitazione di Caivano sono stati trovati, tra i maglioni in un armadio, 50 grammi di cocaina. A poca distanza dall’abitazione di Giuseppe D’Ambrosio, poi, é stato ritrovato un furgone con quattro giubbotti antiproiettile. Gli investigatori ritengono che la banda si stesse organizzando per compiere un altro colpo.

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