”A contattarci erano gli ‘zingari’: ci facevano pressioni continue affinche’ ci dessimo da fare per combinare le partite”. A 24 ore dagli arresti, arrivano le prime ammissioni degli indagati nell’inchiesta sul calcioscommesse: c’era un sistema, e probabilmente c’e’ ancora, composto da giocatori e scommettitori che, soprattutto nelle fasi finali dei campionati, entrava in azione per truccare il risultato degli incontri.

L’ex giocatore Alessandro Zamperini, ad esempio, avrebbe raccontato al Gip Guido Salvini che a spingerlo ad offrire 200 mila euro al calciatore del Gubbio Simone Farina affinche’ corrompesse tre suoi compagni di squadra in occasione della sfida di coppa Italia con il Cesena, fu Hristyia Ilievsky, uomo di vertice del gruppo degli ‘zingari’. E il giocatore dello Spezia, Filippo Carobbio, oltre a confermare di ”esser stato a disposizione” dello stesso gruppo per alterare in cambio di soldi almeno cinque incontri delle squadre dove giocava, avrebbe detto anche di piu’: sostenendo, in sostanza, che anche le partite dell’Albinoleffe quando lui era a Bergamo erano truccate. Anche quando hanno negato, sostengono gli inquirenti, gli indagati lo hanno fatto con spiegazioni assolutamente poco plausibili che, di fatto, si sono rivelate un’ulteriore conferma alle accuse. Come quando Zamperini ha cercato di giustificare, poco prima di Lecce-Lazio, la sua presenza nell’ hotel dove avrebbero alloggiato i giocatori salentini.

”Mi aveva invitato un mio amico di Lecce a vedere la partita”, avrebbe detto al Gip con poca convinzione. Secondo gli inquirenti, invece, la sua presenza ha un significato chiarissimo: l’organizzazione tentava di alterare anche le partite di serie A. E non e’ affatto escluso che ci siano riusciti. Al momento, continuano a ripetere investigatori ed inquirenti, prove non ce ne sono. Ma le ombre sulla serie A, ammettono, sono piu’ d’una. ”Ci sono elementi importanti” su almeno quattro incontri – Napoli-Sampdoria, Brescia-Bari, Brescia-Lecce e Lecce-Lazio – conferma uno di quelli che fin dall’inizio lavora sull’inchiesta di Cremona, ”ed e’ molto probabile che in alcuni casi vi sia anche un coinvolgimento della societa’, che ad un certo punto o concordano con i giocatori ‘chiacchierati’ le combine, o, nella migliore delle ipotesi, fanno finta di non vedere”.

Sarebbero una ventina le partite ‘sospette’ in serie A e chiamerebbero in causa diverse squadre: Brescia, Lecce, Bari e Sampdoria su tutte, ma anche Genoa, Bologna, Cagliari, Lazio e Napoli.

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