Era stata scritta in chiesa, davanti al crocifisso, la lettera inviata al boss latitante Nicola Panaro da don Carmine Schiavone, ex viceparroco della chiesa di Santa Maria Assunta a Villa Literno e ritrovata nel covo di Lusciano poche ore dopo la cattura di Panaro (leggi articolo). E’ scritto nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Oriente Capozzi.

Il giudice sintetizza così la missiva: “L’autore dice di trovarsi in chiesa davanti al crocefisso, racconta di aver celebrato un funerale, si dice felice di essere guida spirituale del figlio di Nicola, dice di pregare ogni giorno per Nicola durante la messa, scrive testualmente: ‘Ti auguro tutto il bene che un prete può augurare a un uomo’”. Dalla lettera (tre fogli formato A4 scritti a mano) si evince anche, sottolinea il gip, che “l’autore conosce bene la famiglia del latitante” e “sul punto appare opportuno precisare che le indagini hanno permesso di appurare che don Carmine Schiavone ha più volte frequentato la casa (della famiglia Panaro, ndr) di Via Leoncavallo di S.Cipriano d’Aversa, anche dopo l’arresto di Panaro. Lo stesso prelato è stato in contatto telefonico con Diana Maria Consiglia”, moglie del boss, arrestata questa mattina dai carabinieri.

 

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