Un cerchio magico. Per loro che si arricchiscono. Tragico per i cittadini che ci rimettono di tasca propria. Dall’inchiesta di Campania Notizie sull’Ambito socio-sanitario C6 sta prendendo forma in modo nitido un vero e proprio “sistema” che fa perno sempre sugli stessi nomi e sulle medesime cooperative sociali. La “Terra di mezzo” orbita attorno al Sol (calante) dei politici di Casaluce che negli ultimi 10 anni hanno fatto il bello (quasi mai) e il cattivo tempo (spesso) sia sul piano locale che nella gestione della struttura sovracomunale composta anche da Aversa, Carinaro, Cesa, Gricignano, Orta di Atella, Sant’Arpino, Succivo e Teverola. In un modo o nell’altro nel comparto della legge 328, e nello spettro più ampio dei servizi (sovente servizietti) alla collettività, sulla ruota panoramica della giostra dei finanziamenti pubblici troviamo a ogni piè sospinto comodamente seduti i parenti di ex o attuali amministratori di Casaluce.

Consanguinei sia in linea retta, ascendente o discendente (genitori e figli, nonni e nipoti), sia in linea collaterale o obliqua (fratelli, cugini, zii e nipoti). La stella polare risplende sulla famiglia di Rany Pagano. Ex presidente dell’Ambito C6 ai tempi della sua decennale sindacatura, oggi assessore plenipotenziario, è de facto anche il primo cittadino casalucese. Questo suo inarrestabile (ancora per poco) furoreggiare ha reso Mario Iovene l’uomo più felice del mondo. Mariolone è il nipote di Pagano. Non solo. Suo padre è il cognato dell’ex sindaco. Una parentela che gli ha portato enormemente fortuna. E soprattutto centinaia di migliaia di euro. La cooperativa Gioia di Vivere, che vede Iovene tra i componenti del consiglio di amministrazione, è perennemente presente in tutti i progetti promossi dall’Ambito socio-sanitario negli anni del paganesimo.

Durante l’impero di Rany il suo “augusto servo” è stato giorno e notte Ludovico Di Martino. Instancabile produttore di determinazioni dirigenziali, il coordinatore del C6 è un leguleio sui generis. Solitamente è poco cavilloso. Alla pedanteria preferisce la faciloneria. Leggendo i provvedimenti a sua firma non capita di rado di notare voli pindarici soprattutto quando si tratta di ricostruire periodi e importi per le prestazioni liquidate alle coop. Ma sorvoliamo, per ora, sulla meticolosità o meno di Di Martino. A prescindere dalle gelate di questi giorni ciò che provoca i brividi è che in appena in 3 anni e mezzo la Gioia di Vivere di cui fa parte il nipotino del dominus Pagano si è aggiudicata progetti per oltre un milione di euro. Già solo questo basta e avanza per gridare allo scandalo.

Invece scavando più a fondo abbiamo scoperto che gli “affari sociali” riguardano una famiglia, oggi si direbbe, allargata. Nel Cda della Gioia di Vivere infatti figura un altro nipote dallo zio illustre. Il nome fin qui sconosciuto è quello di Andrea Caiazzo (nella foto con gli occhiali). Quello famoso è di Nicola Marino, per quasi un decennio vicesindaco nell’era Pagano, oggi consigliere comunale di maggioranza. Chiediamo venia a Mario Iovene. Finora credevamo che l’unico a gioire di vivere fosse lui. Invece una vita più che gioiosa la conduce anche il nipotino di Marino. Nella visura e nel riquadro in basso potete constatare con i vostri occhi che nel consiglio di amministrazione della Gioia di Vivere c’è anche Andrea Caiazzo. Peraltro i due cooperanti con i santi in paradiso mantengono saldamente il timone della nave extralusso. Il Cda è composto da tre membri. Da degni eredi degli zii anche Iovene e Caiazzo sono sempre in maggioranza. Sommando i soldi intascati con il progetto Home Care Premium Inps 2017, quelli per il Rafforzamento del servizio sociale professionale d’ambito e quelli per il funzionamento del Centro antiviolenza “Coccinelle” (di cui abbiamo già parlato nelle precedenti puntate), la cooperativa Gioia di Vivere, tramite una serie di associazioni temporanee di imprese, ha incassato la bellezza di 1.061.328 euro.

E spulciando spulciando agli occhi ci è balzato un altro bel gruzzoletto finito nelle tasche già piene di Mario Iovene e Andrea Caiazzo. Altri 80.278 euro per il prolungamento del progetto di rafforzamento del servizio professionale (Pon Inclusione). Un regalo consegnato il 30 dicembre 2019 per i botti di fine anno (leggi la determina di proroga in basso). Ma noi siamo cittadini comuni mortali figli di un dio minore. Possiamo solo guardare ma non toccare. L’odore dei soldi lo annusano sempre i soliti noti. Perciò siamo fortemente convinti che anche il 2020 sarà all’insegna della Gioia di Vivere. Auguri di buon anno.

Mario De Michele

(continua…)

 

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