Come parlare di corda in casa dell’impiccato. Resterà nella storia mondiale delle gaffe la presentazione del libro di Pasquale Iorio intitolato “Una vita per i diritti, la cultura e lo sviluppo locale. Racconti, ricordi e aneddoti”, che si è svolta il 23 novembre a Sant’Arpino. L’iniziativa, andata in scena nella sala consiliare, è stata inserita nell’ambito della rassegna letteraria “Sulle Orme del Cantor d’Enea”, giunta alla nona edizione e promossa dalla Pro Loco con il patrocinio del Comune. Ad un certo punto l’autore dell’opera ha avuto la brillante idea di avventurarsi sul tema dell’abusivismo edilizio. Patatrac. Pasquale Iorio ha dichiarato davanti a una nutrita platea, composta tra l’altro da molti studenti del liceo scientifico Giancarlo Siani di Aversa (nell’edificio dell’aula consiliare c’è la succursale), che a Sant’Arpino non si è registrato un boom edilizio devastante per il territorio a differenza della cementificazione selvaggia che ha sommerso Orta di Atella.
Tutto più o meno giusto. Se non fosse, ecco la gaffe da primato interplanetario, che al tavolo dei relatori, nella veste di moderatore del dibattito, sedeva il mitico Elpidio Iorio, cognonimo dello scrittore. Quest’ultimo è finito al centro di una serie di inchieste di Campania Notizie. In diverse puntate, con tanto di documentazione e testimonianze, abbiamo acceso i fari sui punti oscuri di Elpidio Iorio, bravissimo a riciclarsi nel mondo della cultura, nel silenzio tombale di pseudo-cronisti locali a buon mercato. Il cognonimo di Pasquale Iorio è il padre-padrone dell’associazione Colibrì, che opera da anni a Sant’Arpino, sodalizio ideatore della rassegna scuola-teatro Pulcinellamente (non sono mai stati rendicontati i costi).
Il curriculum di Elpidio Iorio è corposo. Già assessore di Sant’Arpino e recentemente di Marcianise, è stato uno dei più stretti collaboratori dell’ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio, al fresco da qualche anno per 416 bis, considerato intraneo al clan dei Casalesi. Per i suoi servigi al “boss” è stato contraccambiato a dovere. Brancaccio è stato il suo Padrino di cresima. Vabbè, sciocchezze. La sostanza riguarda il posto di lavoro da funzionario ottenuto da Elpidio Iorio all’Acquedotti tramite la raccomandazione-imposizione dell’ex primo cittadino ortese. Tutto l’universo mondo sa che a quei tempi la società idrica era “cosa sua”. Brancaccio era così legato a Elpidio Iorio al punto da fargli acquistare all’irrisoria cifra di 40mila euro un appartamento, dal valore di mercato di 150mila euro, nel Parco Karol a Orta di Atella durante gli anni del cemento. La casa di fatto regalata al dominus di Pulcinellamente è abusiva. Completamente. Come tutto il Parco. Ed ecco la super gaffe dello scrittore Pasquale Iorio.
Elogiare la mancanza di abusivismo edilizio a Sant’Arpino, pur avendo accanto un abusivo, è come parlare di legalità con un galeotto. Per giunta l’autore dell’opera, proprio grazie a Campania Notizie, conosce bene i precedenti di Elpidio Iorio. Dobbiamo supporre che pur di vendere una decina di copie del suo libro non ha guardato in faccia a nulla e a nessuno. Perdonatemi un riferimento personale. L’incontro del 23 novembre è stato dedicato al sottoscritto in seguito all’agguato di cui sono stato vittima una decina di giorni fa. Non è snobismo, sia chiaro, ma dai finti paladini della legalità non accetto dediche. L’onestà si pratica. Non si predica.
Mario De Michele