”Un detenuto si è tolto la vita nel carcere di S. Maria Capua Vetere”. Lo afferma Donato Capece, leader del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), che spiega: ”Un detenuto 40enne,napoletano ma residente a Teverola, nel Casertano, si e’ impiccato in cella subito dopo un colloquio con i familiari”. Il detenuto suicida è Mario Cantone in carcere da giugno scorso.
Cantone era stato arrestato nel mese di giugno dello scorso anno nell’ambito dell’operazione ‘Rischiatutto’ che aveva portato alla chiusura del Bingo di Teverola e del Casino Normanno ad Aversa, due sale Bingo a Napoli e un’altra a Ferentino. In quell’operazione vennero arrestate 56 persone tra cui anche il fratello Luciano Cantone. I beni dei due, intestati anche a prestanome, per la Procura erano riconducibili al gruppo Schiavone del clan dei casalesi. Accuse che Cantone aveva sempre respinto.
”Era detenuto per reati associativi nel Padiglione Tevere -prosegue Capece- in alta sicurezza. Purtroppo, nonostante il prezioso e costante lavoro svolto dalla Polizia Penitenziaria, con le criticità che l’affliggono, non si è riusciti ad evitare tempestivamente cio’ che il detenuto ha posto in essere nella propria cella”.
Il Sappe sottolinea che “negli ultimi 20 anni le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno sventato, nelle carceri del Paese, quasi 18mila tentati suicidi e impedito che oltre 123mila atti di autolesionismo potessero avere nefaste conseguenze”.