Che ci fosse del marciume ad Orta di Atella, parafrasando il Bardo, è noto a cani (da compagnia) e porci (affaristi delinquenti). E ora anche grazie a Campania Notizie sta diventando di dominio pubblico in quella fetta (risicata) di cittadini all’oscuro della grande truffa. Molti altri “non potevano non sapere” perché chi più, chi meno, hanno colto qualche frutto dall’albero del male. Per l’ennesima volta ribadiamo che ogni cosa ruotava attorno al Sole Angelo Brancaccio, oggi eclissato. Ma pure chi non è esperto di astronomia “non può non sapere” che nel “sistema solare”, si fa per dire, ci sono altri Pianeti. Negli anni del cemento proliferano gli astri nascenti politici, i satelliti degli amministratori locali e il partito dei tecnici, un asteroide devastante, colluso con un’imprenditoria fuorilegge. Per conferma chiedere all’attuale consigliere di maggioranza Salvatore Del Prete “Magò” (sindaco Villano quando lo caccia?). In parole povere: se Brancaccio era il capo della Cupola politico-affaristica, e lo era, geometricamente dal vertice della piramide dovevano discendere tutti gli adepti malavitosi. Non serve l’ausilio degli egizi per comprenderlo. Uno dei più potenti, nel senso deteriore del termine, dell’epoca del boom edilizio è Luigi Ziello, padre di Espedito, esponente della finta opposizione in consiglio comunale. Basterebbe leggere i papiri se la cementificazione della città fosse avvenuta sotto i Faraoni.
Insomma, parlano i fatti. Voi paladini della legalità a chiacchiere, non vi affannate. Verba volant, scripta manent. Non siete credibili nemmeno a voi stessi. Egregio Ziello, riponga nel cassetto carichi pendenti e casellario giudiziario. Qui non celebriamo processi di piazza. Non alimentiamo gogne mediatiche. Il nostro unico obiettivo è ripristinare la verità storico-amministrativa perché un popolo non ha futuro se non conosce il proprio passato. Ed ecco che in questa direzione è doveroso rimarcare come l’ex sindaco Ziello sia stato, e lo sia ancora, un pezzo grosso della politica con la “p” minuscola. Fino al tramonto degli anni ’90 era più influente di Brancaccio, allora pivellino. Non è un caso che il pentito Orlando Lucariello indica il primo cittadino dell’epoca Luigi Ziello come il “referente dei Casalesi”. Se è vero o no, se è tutto prescritto o no, se è tutta un’invenzione non ci interessa. Siamo cronisti, non inquirenti. La nostra è una valutazione politico-amministrativa. Un unico dubbio: se Lucariello è ritenuto attendibile per Brancaccio d’improvviso non lo è più per Ziello?
Lasciamo stare. Ai posteri la scontata sentenza. Come anticipato nella prima puntata della nostra inchiesta durante l’exploit edilizio l’ex potentissimo sindaco andò in gol portando a casa tre punti d’oro, o meglio tre milioni di euro. Acquistò in combutta con la complicità di alcuni tecnici della Curia ben 20mila metri quadrati di terreno a Casapozzano, di fronte alla parrocchia di San Michele Arcangelo, accanto al Castello. I fondi furono comprati a 40mila lire al mq e venduti a 300mila lire a mq. Ottocento milioni di lire, investiti dal partito dei tecnici capeggiato da Ziello, acquisirono un valore di mercato di 6 miliardi di lire. In pochi anni fiorirono decine e decine di palazzoni. L’altro protagonista dell’affarone è il mitologico Tommaso Dell’Aversana, geometra come Ziello, ex assessore brancacciano, fino a dopo le comunali del 2018 segretario cittadino del Pd ortese. L’ex leader dem impiegò poche ore notturne per attuare il piano criminoso. Modificò la bozza del Prg e trasformò la zona da agricola in residenziale. Chi altro prese parte al business?
E qui c’è da rabbrividire. Il preliminare di compravendita fu intestato a Tommaso Tizzano. Non un nome qualsiasi come potrebbe apparire. È il cognato di Luigi Ziello. Provocano balzi dalla sedia anche gli altri nomi invischiati. A pochi mesi dall’approvazione della variante al Prg (terreni trasformati in edificabili) tra i compratori fortunati perché diventati ricchi d’un colpo figura Giuseppe Rega, all’epoca dei fatti segretario cittadino dei Democratici di sinistra (Ds) e consigliere comunale. Favoriti dalla sorte, chiamiamola così, anche Antonio Capasso e Antonio Cardillo. Quest’ultimo uomo di fiducia di Dell’Aversana. Un altro compratore eccellente è Massimo Del Prete, in quegli anni sindaco di Frattaminore.
Apriamo e chiudiamo parentesi. Frattese (Maggiore) è anche Pasquale Di Gennaro. Fino al 1999 è stato primo cittadino del Comune (Minore) limitrofo a Orta di Atella. Poi dal 2002 ad oggi è amministratore delegato della società idrica Acquedotti. Una sorta di Matusalemme del potere. Il suo nome era inserito nella scatola nera nascosta nella gobba di Andreotti. Ne parleremo in futuro. Ovviamente di Di Gennaro. Gli faremo un sacco di pubblicità gratuita.
Chiudiamo con l’affaire, direbbero i francesi, Curia. Ecco i tasselli del mosaico politico-tecnico-affaristico: Luigi Ziello, suo cognato Tommaso Tizzano, il dem Tommaso Dell’Aversana, l’allora Ds Giuseppe Rega, Antonio Capasso, Antonio Cardillo (targato Dell’Aversana) e Massimo Del Prete (a quei tempi sindaco di Frattaminore). Non si tratta dei due ladroni. A prima vista sembra una Cupola. O no?
Mario De Michele
(continua…)
IL LEGALITARIO DI RITORNO SALVATORE DEL PRETE
AI TEMPI IN CUI ERA IL GARZONE DI ANGELO BRANCACCIO