“Da un articolo apparso sul quotidiano “la Repubblica” di oggi (7 luglio) veniamo a conoscenza di una vergognosa polemica della Dirigenza Fiat di Pomigliano contro il Vescovo di Nola, mons. Beniamino De Palma “reo” di essere andato ad ascoltare il 15 giugno u.s. le ragioni dei lavoratori che protestavano fuori dai cancelli Fiat durante il primo sabato lavorativo e straordinario comandato dall’Azienda. Giudichiamo l’attacco gratuito, volgare e mistificatorio”. E’ quanto dichiara in una nota Salvatore Velardi, responsabile della Cgil Zona Pomiglianese.
“Ovviamente -continua non tocca a noi difendere le valutazioni e le motivazioni che hanno portato il Vescovo ad aver assunto tale decisione. In un incontro tenuto con i Sindaci, con le forze politiche e con quelle sociali il 5 luglio scorso ha già spiegato di non essere contro nessuno, ma di voler solo favorire l’incontro e la condivisione della sofferenza e della speranza, nella distinzione dei ruoli di ognuno.
La polemica sollevata dal Responsabile dello stabilimento dii Pomigliano ci appare, pertanto, fuori luogo, offensiva ed ingiustificata. Ci auguriamo che venga, al più presto, rettificata e/o smentita.
Sembra che la Fiat cerchi continuamente le motivazioni per entrare in conflitto con gli Organi istituzionali, politici e, questa volta, anche religiosi del nostro Paese.
E’ freschissima la polemica che ha aperto con la Presidente della Camera, ma ricordiamo anche quella tenuta con il Governo Monti e con i suoi Ministri (addirittura con la Ministro Fornero!). Sono freschissime le sentenze della Magistratura contro gli atti posti in essere dalla Dirigenza Aziendale.
E’ freschissima la sentenza della Corte Costituzionale che, di fatto, condanna l’atteggiamento discriminatorio della Fiat e del suo massimo Dirigente, il dr. Marchionne.
Ormai la dirigenza Fiat, sempre più annebbiata e senza alcuna strategia aziendale, rischia di deragliare compromettendo. in maniera grave e colpevole, il suo ruolo, produttivo e sociale, nel Paese.
La Cgil di Pomigliano è convinta che vadano compiuti tutti gli sforzi necessari per ricondurre a responsabilità tutti i soggetti in campo. L’arroganza non porta da nessuna parte.
La Cgil di Pomigliano sosterrà con convinzione tutti gli sforzi e tutti gli atti concreti (da chiunque provengano) tesi ad offrire un reale e credibile rilancio della presenza produttiva della Fiat sul territorio, nel pieno rispetto costituzionale dei diritti delle persone e dei lavoratori interessati.
La questione Fiat a Pomigliano è divenuta, per le sue implicazioni, una questione nazionale che il Governo dovrà, al più presto, affrontare”.