La Suprema Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’avvocato Mario Griffo, difensore dell’ex sindaco di Orta di Atella Angelo Brancaccio, accusato di associazione a delinquere di stampo camorristico, annullando la sentenza della Corte d’Appello e rideterminando la pena in 4 anni e 8 mesi di reclusione. Due anni in meno alla condanna inflitta all’ex fascia tricolore dalla Corte d’Appello, che nel giugno dell’anno scorso con i giudici partenopei che avevano già ridotto la pena a 6 e 8 mesi rispetto al verdetto di primo grado (8 anni). Lo stimato avvocato Griffo ha impugnato la sentenza contestando, sostanzialmente, come i fatti contestati a Brancaccio si fermassero al periodo antecedente al 2015, anno in cui era stato approvato dal Governo l’inasprimento delle pene per i condannati per associazione di stampo mafioso (con pene da 10 a 15 anni in luogo di quella da 7 a 12 anni prevista precedentemente), e quindi che la pena dovesse essere parametrata a quella in vigore in quel periodo. Per Brancaccio, ancora detenuto in carcere, una sentenza determinante soprattutto ai fini di eventuali misure detentive alternative al carcere. In ogni caso l’ex sindaco ha già scontato gran parte della pena.

Luigi Viglione

 

 

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