Sono state le risposte che una bambina ha dato agli psicologi e soprattutto i suoi disegni – raffiguranti strisce sul volto di un uomo assimilabili a dei serpenti – a consentire agli inquirenti di venire a conoscenza del degrado familiare in cui la piccola viveva e a metterli nella condizione di fare luce sulla tragica fine di Fortuna Loffredo, violentata e uccisa a sei anni nel parco verde di Caivano. La bimba viene ascoltata la fine dello scorso anno alla presenza di una psicologa in una casa famiglia dove era stata portata dopo l’allontanamento dalla sua famiglia: dice di non volere tornare nella sua vecchia casa e che solitamente dorme con un uomo. Le viene chiesto di disegnare quell’uomo e lei lo fa. Lo raffigura con delle strisce sul volto che somigliano a dei serpenti. La piccola, anche nella casa famiglia, lamenta dolori nelle parti intime e rivela che li avvertiva anche prima di essere trasferita. A questo punto, su richiesta della consulente, mostra i punti (parti intime) dove veniva toccata dall’uomo che dormiva con lei. Tutto questo, dice, avveniva quando la mamma era in casa e che lei glielo aveva pure riferito. La donna, però, le rispondeva “…poi ti passa…”. Gli esami specialistici sulla bambina hanno poi rivelato inequivocabilmente i segni delle violenze sessuali subite.