SANT’ARPINO – Neanche un maestro del thriller come Hitchcock avrebbe potuto immaginare un film come quello andato in scena a Sant’Arpino in occasione delle parlamentarie del Pd. Il presidente di seggio si dà alla fuga con il registro dei votanti, viene rapinato e finisce all’ospedale. E ora il seggio è presidiato dalla Polizia.
Incredibile, ma vero. Il putiferio è scoppiato quando al momento dello scrutinio ci sono state forti contestazioni all’indirizzo del presidente di seggio Sergio Pace per presunti brogli nelle operazioni di voto. Alcuni rappresentanti dei candidati hanno chiesto un riscontro tra il numero di schede inserite nell’urna e il numero dei firmatari segnato nel registro dei votanti. Durante la giornata, infatti, è circolata la voce che fin dall’apertura del seggio sarebbero state inserite nell’urna circa 200 schede già compilate con i nomi di alcuni candidati.
Di fronte all’assalto dei rappresentanti dei candidati il presidente di seggio ha preso il registro dei votanti e divincolandosi tra la folla ha detto che si sarebbe recato dai carabinieri. Da quello che si è successivamente appreso, durante il tragitto Pace è stato rapinato, ed ora è ricoverato in ospedale. Il presidente di seggio avrebbe fatto sapere che i malviventi gli hanno sottratto anche il registro dei votanti. Caos e polemiche nel seggio fino a notte inoltrata. Verso le 2 è partita una delegazione da Caserta, con il presidente del comitato elettorale Paolo Persico, per prelevare l’urna e portarla in federazione, dov’è stata sigillata. La votazione di Sant’Arpino è sub judice.
Una sceneggiatura alla Hitchcock. O solo una sceneggiata? Sull’accaduto sono in corso le indagini delle forze dell’ordine.
Mario De Michele