Pietro Moscato, 23 anni, incensurato, sparito da casa lo scorso 16 dicembre, e’ stato trovato morto in un laghetto a Castel Volturno. Il padre, in particolare, aveva rivolto diversi appelli in televisione per il suo ritrovamento. Moscato era scomparso lo scorso 16 dicembre. Nonostante provenisse da una famiglia tranquilla

che non ha mai avuto problemi con la giustizia, agli investigatori risulta che il giovane frequentasse persone affiliate al clan dei Casalesi e dedite al controllo di attività illecite nella zona, in particolare lo spaccio di droga e le estorsioni. Il corpo si trova ancora nel lago e gli agenti della polizia scientifica stanno facendo i rilievi; successivamente sarà ripescato ed esaminato dal medico legale. Al momento, dunque, non si sa ancora in che modo è stato ucciso. Gli arti sono legati con una corda. Tra gli appelli lanciati, anche quelli diffusi attraverso una apposita pagina di Facebook.

“Credo che mio figlio non sia stato ucciso da una sola persona e penso che sia stato torturato prima di morire”. Cosi’ il padre di di Pietro Moscato, Natale, raggiunto dai giornalisti nella sua abitazione di Baia Verde questo pomeriggio. Il giovane di Castelvolturno, scomparso il 16 dicembre 2011 dopo essere uscito a bordo di uno scooter, e’ stato ucciso con 7 coltellate la sera della scomparsa da casa e gettato nel laghetto di una cava. “Mio figlio era atletico e grosso, una sola persona non puo’ averlo ridotto in quello stato – ribadisce, dopo aver fatto il riconoscimento del cadavere del giovane – sui motivi non so cosa pensare, sono sconvolto e non so darmi una spiegazione di cio’ e’ accaduto alla mia famiglia”. Nella casa di Baia Verde si e’ radunata una piccola folla di parenti e amici che si sono stretti intorno ai genitori. Nei giorni scorsi erano state organizzate veglie e fiaccolate sul litorale Domitio con la speranza che Pietro Moscato fosse ancora in vita.

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