È pesantissimo il bilancio dell’alluvione che ha colpito la Spagna nelle ultime ore: i morti sono almeno 62 nella provincia di Valencia, secondo i dati ufficiali diffusi dalle autorità. Si tratta di un bilancio non definitivo, destinato ad aggravarsi, dal momento che sono numerose le persone ancora disperse. I soccorritori usano i gommoni per recuperare i residenti intrappolati, dopo che l’acqua ha trasformato le strade in fiumi. La Farnesina, intanto, ha fatto sapere che non ci sono italiani tra le vittime. Il fenomeno che ha colpito la Spagna si chiama Dana e ha portato forti piogge e venti. A essere colpite sono soprattutto le parti a Sud e a Est del Paese. Le precipitazioni nell’area di Valencia sono state le più abbondanti in 24 ore dall’11 settembre 1966. Il governo centrale ha istituito un’unità di crisi, che si è riunita ieri sera. Strade allagate, fiumi esondati, macchine trascinate via dall’acqua: sono tantissimi i disagi che si registrano non solo nella zona di Valencia, ma anche in quella di Letur, nella provincia orientale di Albacete. Per oggi Amet, l’agenzia statale di meteorologia, prevede ancora piogge torrenziali nella regione del versante mediterraneo al Sud-Est della penisola.

“I colleghi climatologi spagnoli mi dicono che fenomeni meteo come quelli di Valencia ci sono già stati, ma una violenza simile non si era mai vista in cent’anni. Noi ricercatori non sappiamo ancora se a causa del riscaldamento globale gli eventi meteo estremi sono diventati più frequenti. Ma siamo sicuri che sono diventati più violenti”, ha detto il fisico del clima del Cnr Antonello Pasini, commentando gli eventi spagnoli. “L’alluvione su Valencia è stata dovuta a quella che chiamiamo una ‘goccia fredda’ – spiega Pasini -: una depressione con aria fredda all’interno, che si stacca dal flusso delle correnti d’aria che vanno da Ovest verso Est e scende alla latitudine della Spagna. Non è un fenomeno rarissimo, ma con il riscaldamento globale diventa più intenso”.

“Seguo da vicino e con preoccupazione le informazioni sulle persone scomparse e i danni causati” dalla tempesta, ha scritto su X il capo del governo spagnolo, Pedro Sanchez, invitando la popolazione a seguire i consigli delle autorità, che raccomandano di ridurre al massimo gli spostamenti e di non uscire se non è strettamente necessario. Sanchez, in mattinata, ha poi fatto sapere che la “priorità assoluta” è quella di “aiutare chi sta ancora cercando i propri cari”. La Spagna intera piange con tutti voi”, ha aggiunto il leader iberico, “non vi lasceremo soli”. E anche Re Felipe VI di Spagna si è detto “devastato” da quanto sta accadendo.

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