Un portavoce dell’esercito israeliano ha detto che il capo di Hezbollah libanese, Hasan Nasrallah, è stato ucciso durante gli attacchi israeliani contro il quo quartier generale di Beirut. Lo scrive Ynet. «A seguito di informazioni precise fornite dall’IDF e dall’apparato di sicurezza israeliano, i caccia dell’aviazione militare israeliana hanno effettuato un attacco mirato al quartier generale centrale dell’organizzazione terroristica Hezbollah, situato sotto un edificio residenziale nell’area di Dahieh a Beirut. L’attacco è stato eseguito mentre la catena di comando senior di Hezbollah stava operando dal quartier generale, portando avanti attività terroristiche contro i cittadini dello Stato di Israele», affermano le forze armate israeliane. Le forze israeliane (Idf), che hanno confermato l’uccisione del leader degli Hezbollah libanesi Hasan Nasrallah, danno anche notizia della morte del comandante del gruppo per il ‘fronte sud’, Ali Karaki, insieme ad altri comandanti militari del Partito di Dio. L’Aeronautica israeliana, riporta il Jerusalem Post all’indomani dei raid a Beirut, ha colpito con un’operazione mirata il quartier generale di Hezbollah nella capitale libanese collocato sottoterra, sotto un edificio residenziale nella zona di Dahiyeh. «Non abbiamo esaurito tutti i mezzi a nostra disposizione». Lo ha detto il capo di Stato Maggiore delle forze israeliane (Idf), Herzi Halevi, in dichiarazioni rilanciate dai media locali dopo che le Idf hanno annunciato l’uccisione del leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah.
Teheran condanna le operazioni in Libano, i raid contro Hezbollah, storicamente sostenuto dall’Iran, e punta il dito contro Israele e Stati Uniti. Il portavoce del ministero degli Esteri della Repubblica Islamica, Nasser Kanaani, ha parlato di un attacco «crudele, brutale e terroristico» da parte di Israele, condotto con «bombe donate dagli Usa» e ha accusato Washington di «complicità» in quello che considera un «crimine di guerra». Kanaani, riportano stamani i media iraniani, ha denunciato quella che per la Repubblica Islamica è una «palese violazione delle leggi e delle norme internazionali» e della «sovranità, integrità territoriale e sicurezza nazionale» del Libano. «Il proseguimento dei crimini contro la popolazione della Palestina e del Libano dimostra chiaramente che l’appello per un cessate il fuoco da parte degli Stati Uniti e di alcuni Paesi occidentali è un inganno chiaro volto a prendere tempo per il proseguimento dei crimini», ha detto Kanaani.
Tutti i musulmani si schierino con Hezbollah: è l’appello lanciato poco fa da Ali Khamenei, leader supremo iraniano, in un comunicato scritto diffuso dai media iraniani e panarabi. «È dovere di tutti i musulmani schierarsi con le proprie capacità al fianco del popolo libanese e del vittorioso Hezbollah e aiutarli ad affrontare questo regime usurpatore, ingiusto e malvagio», ha detto Khamenei in riferimento a Israele. Il comunicato di Khamenei prosegue: «il massacro del popolo indifeso in Libano, da un lato, ha rivelato ancora una volta a tutti la natura brutale del cane rabbioso del sionismo e, dall’altro, ha dimostrato la miopia e la politica insensata dei leader del regime usurpatore», in riferimento sempre al governo israeliano. «La banda terroristica che governa l’entità sionista – afferma Khamenei – non ha imparato dalla guerra criminale durata un anno a Gaza, né si è resa conto che l’uccisione di massa di donne, bambini e civili non poteva influenzare o rovesciare la forte struttura della resistenza. Ora stanno sperimentando la stessa folle politica in Libano». «I criminali sionisti – aggiunge il leader iraniano – devono sapere che sono troppo piccoli per causare un danno significativo alla forte struttura degli Hezbollah libanesi». «Tutte le forze della resistenza nella regione sono al fianco di Hezbollah e lo sostengono. Il destino di questa regione sarà determinato dalle forze della resistenza, guidate dal vittorioso Hezbollah». Khamenei prosegue: «il popolo libanese non ha dimenticato che un tempo le forze militari del regime usurpatore (israeliano) mettevano piede anche a Beirut. E fu Hezbollah a tagliargli le gambe e a rendere il Libano caro e orgoglioso. Anche oggi, con la grazia e la forza di Dio, il Libano farà pentire il nemico aggressore, malvagio e codardo».
Un funzionario iraniano ha dichiarato alla rete americana Nbc che Teheran inizierà nei prossimi giorni la registrazione per l’invio di truppe in Libano, in seguito all’attacco israeliano in cui è morto il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. L’ayatollah Mohammad Hassan Akhtari, vicepresidente dell’Iran per gli affari internazionali, ha dichiarato che i funzionari daranno il permesso di schierare le truppe in Libano e sul versante siriano delle alture del Golan. «Possiamo inviare truppe in Libano per combattere contro Israele, proprio come abbiamo fatto nel 1981», afferma.