di Angela De Laurentiis

“La cagnolina che vedete in foto si chiama Briciola. Insieme al suo fratellino Jerry è amorevolmente accudita da qualche anno da una ragazza di uno dei tanti paesotti dell’Agro aversano.Abbiamo fatto sterilizzare entrambi, vaccinare e microchippare all’ASL, sono cani di quesrtiere conosciuti da tutti lì intorno, sono benvoluti e vivono una vita dignitosa come cani liberi. Ieri sera la femminuccia, Briciola, è stata brutalmente malmenata da un individuo a colpi di bastone.

La sua unica colpa è quella di essere entrata nella proprietà privata di questo indivuduo approfittando del cancello aperto. Alle prime botte e ai primi guaiti di dolore si è affacciata dal balcone la mamma della ragazza che li segue, pregando e scongiurando di riaprire il cancello elettrico che nel frattempo si era chiuso. Mentre la signora urlava, questo bastardo continuava a colpirla e ad infierire urlando “t’aggia accidere” (ti devo uccidere). Stefania, la ragazza che li accudisce, mamma da pochi mesi, è volata giù dalle scale ed è corsa verso la sua amata Briciola, che nel frattempo era stata più volte bastonata e, forse credendola morta, era stata buttata letteralmente per la strada sempre a colpi di bastone. In lacrime e tra i singhiozzi Stefania ha chiamato degli amici dicendo che le avevano uccisa Briciola. Solito giro di telefonate, la dolce Carita mi chiama e corriamo anche noi sul posto. Arriviamo insieme ai Carabinieri. La piccola Briciola era riversa su un fianco, occhi sbarrati, corpo rigido, respiro e battito cardiaco accellerati, bava dalla bocca. Non abbiamo potuto far altro che portarla di corsa in Clinica appena i Carabinieri ce lo hanno concesso. Il “coso” che ha fatto tutto questo, in un primo momento scappato a bordo della sua auto, è poi tornato come se niente fosse,  fumando la sua bella sigaretta ha dato la sua versione ai Carabinieri. La mamma di Stefania ha pianto tutto il tempo, singhiozzava e ripeteva di avere la scena davanti agli occhi. Perchè tutto questo dolore? Stefania ha una bimba piccola, ha subito un fortissimo spavento e anche la piccola ne risentiva perchè si lamentava e non si riusciva a calmarla… Briciola lotta tra la vita e la morte.” Questo è il racconto di Francesca Oliva del Movimento Animalista di Aversa che ha soccorso la canetta. A distanza di tre giorni dalla vile aggressione Briciola sembra migliorare ma la strada è ancora lunga per la dimissione dalla clinica mentre per l’aggressore c’è una denuncia penale per maltrattamento.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui