di Ginorossi
Quando eravamo giovani si viaggiava senza problemi. Un giorno, dopo pranzo, vengono a casa due carissimi amici dicendomi di essere intenzionati di andare ad assistere alla prima edizione del Pistoia Festival. Senza esitare accetto, avviso i miei che starò via un paio di giorni e di non preoccuparsi.
Così partiamo senza prendere nulla, neanche lo spazzolino! Arrivati, i manifesti annunciano un cast eccezionale: B.B. King, Muddy Waters, John Lee Hooker, Joe Williams and the Count Basie Alumni, Fast Domino. E’ stato lì nel luglio del 1980 che ho ascoltato per la prima volta anche un giovane Roberto Ciotti con la sua Blues Band, uno dei pionieri del blues italiano insieme al dimenticato Fabio Treves e un giovane Pino Daniele. E’ stato lì che è nato il mio amore per il blues.
Ho avuto poi modo di riascoltarlo più recentemente in vari club della nostra provincia e, in uno di questi, il piacere di conoscerlo personalmente. Artista poco conosciuto al grosso pubblico, Roberto Ciotti è considerato uno dei chitarristi blues più importanti e prolifici d’Europa con una lunga e intensa carriera contraddistinta da circa venti album. Nel 1980 apre i concerti di Bob Marley allo stadio San Siro di Milano e al comunale di Torino. Dall’83 all’84 collabora con un mostro sacro del rock/blues inglese, Ginger Baker (ex batterista dei Cream in cui militavano Jack Bruce e Eric Clapton) compiendo una lunga tournè in Italia e negli Stati Uniti d’America. Nel 1989 compone la colonna sonora del film di Gabriele Salvatores “Marrakech Express” che riceverà un premio come migliore colonna sonora.
L’anno successivo compone la colonna sonora di un altro film di Salvatores “Turnè”. Insomma un musicista eclettico che ha messo la musica al centro della sua vita. La sua biografia ci dice che ha iniziato a suonare da autodidatta all’età di dodici anni, in seguito forma il primo gruppo “Blue Morning” con il quale partecipa all’incisione del primo album omonimo di Antonello Venditti e alle registrazioni dell’album di Francesco De Gregori “Alice non lo sa”. Con il batterista e il bassista forma in seguito un trio “Big Fat Mama” con il quale partecipa a numerosi concerti senza però incidere album. Conosce poi Eduardo Bennato con cui collabora all’incisione degli album “La Torre di Babele” e “Burattini senza fili”.
Nel 1973 inizia la sua produzione discografica con due LP, in cui si accosta al blues e che continua a proporre fino a oggi senza soste. L’album proposto “My Blues” è il suo primo dvd/cd live registrato a “Stazione Birra” di Roma nel dicembre 2007 durante la seconda edizione del festival “A Kind of Blues”. A mio avviso quest’album forse rappresenta al meglio la sua lunga carriera che attraversa varie fasi, da quelle del Blues acustico a quelle Rock Blues, con uno che stile cambia molto nel corso degli anni arricchendosi di armonie e ritmi soul e latini ma resta sempre ferma l’ispirazione del blues.
Un album bellissimo dove è possibile ascoltare forse la migliore produzione di Ciotti con un sound molto raffinato tipico da “club” dove il musicista riesce a creare atmosfere soft e intimistiche alternate a brani di grande feeling in puro stile boogie, funky e blues. La caratteristica principale di Roberto è sempre stata una grande pacatezza nel proporsi, sia nel cantare sia nel suonare che trasmette attraverso le sue canzoni. Ciotti non urla, non si lancia in falsetti, non esegue assoli fracassoni con la sua inseparabile “Fender Stratocaster”, ma suona con pacatezza e pulizia un “blues” che è un piacere ascoltare, tipico della scuola musicale “british” di metà anni sessanta quella di Alexis Corner e John Mayall, per intenderci dove si sono formati i più grandi musicisti inglesi divenuti famosi negli anni settanta.
La performance si apre con i primi tre brani che rappresentano il classico stile musicale di Ciotti ”Let me the blow the night”, “Me and the wind” e “Cool man” cioè di un blues che cammina che è un piacere con assoli chitarristici mai invadenti o forzati e un sound molto caldo (bello quello di Me and the Wind) e di un funky molto godibile. La prima perla dell’album è la quarta traccia “The reason why I go” un blues classico molto tirato stile “delta blues” che prende direttamente allo stomaco, eseguito con grande patos da Roberto. Bisogna solo chiudere gli occhi e lasciarsi portare dal meraviglioso suono che sprigiona nell’assolo la sua “Stratocaster” accoppiato a un uso del Wha-Wha degno dei migliori musicisti americani. L’album prosegue con altri due brani sempre molto godibili “Magic years” e “My soul” fino a giungere a mio avviso alla seconda perla del disco “Along the river”.
Sarà un caso o una mia fissazione, ma quando nei brani si parla di un “fiume” (river) vengono fuori canzoni stupende, penso a “The River” del Boss (Springsteen) o a “River of Tears” di Manolenta (Clapton), tanto per fare due esempi. In questo brano Ciotti ci regala un’interpretazione formidabile accompagnandosi con la mitica Martin D50 acustica con un assolo emozionante di una dolcezza unica. Grande Roberto! Si prosegue con altri due brani acustici “You can change the weather” e “You are a devil” anch’essa molto suggestiva, prosegue con due brani funky molto godibili “I feel good, do you feel the same?” e in rapida suggestione “One way booge”.
La traccia seguente “I’m full of blues” si conclude con un assolo di batteria molto trascinante e di grande impatto eseguito con grande tecnica. L’album si chiude con tre brani ritmati e di grande presa “Bella chica”, “Road’n rail” e “No more blue”. Alla fine dell’ascolto di quest’album si resta con una sensazione di piena soddisfazione, ben sedici tracce che però non affaticano all’ascolto, suonate, arrangiate e eseguite in modo molto vario e supportato da una band con musicisti di ottima levatura.
In quest’album molto ben registrato dal vivo, Roberto Ciotti dimostra di aver raggiunto una maturazione artistica e musicale considerevole, come il buon vino più invecchia più è buono. Personalmente sono un vero e proprio fan di Roberto che seguo da molti anni oltre che per le sue qualità musicali, per i suoi modi di porsi al pubblico e per la coerenza con cui porta avanti il suo progetto musicale, senza scadere mai in progetti commerciali esibendosi in ambienti coerenti con la musica che scrive.
Per dare l’idea di che tipo di artista è Roberto Ciotti oggi non esito nel dire che è il nostro Eric Clapton.
Artista – Roberto Ciotti
Album – My Blues – Live
Genere – Blues
Pubblicato – luglio 2008
Etichetta – Suono Records
TRACKLIST:
1. Let me the blow the night
2. Me and the wind
3. Cool man
4. The reason why I go
5. Magic years
6. My soul
7. Along the river
8. Walking in the summer
9. You can change the weather
10. You are a devil
11. I feel good, do you feel the same?
12. One way booge
13. I’m full of blues (solo drums)
14. Bella chica
15. Road’n rail
16. No more blue