Qui dobbiamo capirci. Se anche chi fa calcio “sano” per promuovere lo sport sul territorio viene additato dagli organismi della Fgci non si va lontano. È il caso dell’A.C. Afragolese, che milita in Eccellenza ed è reduce da un campionato disputato ai piani alti della classifica. Il giovane patron della società Raffaele Mosca si è visto piovere addosso un procedimento disciplinare per una vicenda di cui non sa assolutamente nulla che riguarda un calciatore. Su Fb è lo stesso presidente a fare una riflessione amara che potrebbe essere (tutti si augurano di no) il preludio al suo addio. “Mi dispiace, ma io devo tutelare anche la mia persona e non posso essere infangato da terzi che non sanno nemmeno cosa sia lavorare, per fatti non accaduti e che non mi riguardano! Mi dispiace per il tutto il popolo afragolese, ma in queste ore comunicherò la mia decisione”. Senza nascondere il suo rammarico, del tutto legittimo, il presidente spiega l’accaduto. “Mi è stata notificata una nota dalla procura federale nella quale l’A.C. Afragolese viene accusata di aver limitato gli allenamenti di un tesserato. Ad oggi sono sconcertato dal fatto che le squadre non siano tutelate ma solo accusate. Per queste motivazioni, visto che probabilmente, non ci sono le condizioni per fare sport nello stile che a me piace, in queste ore sto pensando di fare un passo indietro all’iscrizione per il nuovo campionato. Dovrebbe essere un obbligo per il comitato regionale capire la realtà degli avvenimenti ed ascoltare dapprima il presidente di una squadra, ma cosi non è stato”. È stato proprio il comportamento della procura federale a indurre Mosca a una riflessione sulla possibilità di gettare la spugna. Nella fase di accertamento(?) dei fatti non è mai stato ascoltato. Incredibile. Il presidente della squadra, che rischia un provvedimento disciplinare, viene snobbato come se fosse l’ultimo arrivato. Non viene nemmeno messo nella condizione di potersi difendere e di dimostrare che le accuse nei confronti dell’Afragolese sono infondate. C’è qualcosa che non va. Perciò dobbiamo capirci: si può ancora fare calcio “sano” in Campania? Da quanto accaduto al presidente Mosca sembra proprio di no. Un vero peccato. Una cocente sconfitta. Per tutti.

Mario De Michele

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