Il buio in fondo al tunnel. Per la Roma è ancora notte fonda, con Fonseca che sbaglia un po’ tutto già dall’inizio (ad iniziare dall’esclusione di Dzeko in una partita da vincere a tutti i costi) e i giallorossi che sembrano aver ormai staccato mentalmente. Così arriva la settima sconfitta in 12 partite di campionato giocate nel 2020, mentre l’Udinese trova punti vitali per la corsa salvezza. Lasagna è una furia finché dura, De Paul croce e delizia (si divora tre volte il 2-0, ma confeziona l’assist del k.o.), Jajalo gioca una partita perfetta per equilibrio e geometrie. Così l’Udinese sbanca l’Olimpico per 2-0 (gol di Lasagna e Nestorovski), infilando il coltello nella crisi della Roma. Sia Fonseca sia Gotti rivoluzionano le squadre. Il portoghese cambia ben 8 pedine rispetto al k.o. di Milano e rinuncia a Dzeko, Mkhitaryan, Mancini e Kluivert, lanciando Perotti trequartista centrale, mentre il tecnico dei friulani di cambi ne fa 5 rispetto alla sfida con l’Atalanta, mandando dentro De Maio, Becao, De Paul, Zeegelaar e Okaka. Il campo, però, dice che le scelte giuste sono quelle di Gotti.
La Roma infatti è impalpabile: Kalinic vaga per il fronte d’attacco, Diawara continua a sbagliare tanto, Fazio è impresentabile e Peres vive delle solite amnesie difensive. Così a condurre la partita è quasi sempre l’Udinese, che dopo aver messo paura alla Roma in un paio di circostanze, al 12′ trova anche il gol: Lasagna riparte dalla sua metà campo, scherza Fazio sull’allungo e serve De Paul, il cui tiro torna sui piedi di Lasagna che di piatto destro insacca. Il gol non scuote la Roma, ancora molle sulle gambe e priva di lucidità. Così a sfiorare il raddoppio è ancora l’Udinese su di un errore in impostazione di Diawara, ma Mirante mette una pezza su Lasagna. Poi Perotti trova il modo di farsi cacciare con una pestone bruttissimo sulla caviglia sinistra di Becao, ma paradossalmente l’inferiorità numerica (con Fonseca che si sistema 4-4-1) scuote i giallorossi, che vanno vicini al pari prima con Cristante (tiro da fuori deviato che colpisce la traversa) e poi con Under (bene Musso in angolo). Il problema, però, per la Roma è la pressione sui portatori avversari, con il giocatore che esce sempre in ritardo (e conseguente sbilanciamento difensivo della squadra). In più ci si mette pure uno svenimento di Bruno Peres a centrocampo, che lascia a De Paul la palla del 2-0, ma l’argentino la spreca non servendo Lasagna che gli aveva dato assistenza.
Nella ripresa Gotti deve rinunciare al migliore dei suoi, Lasagna, per affaticamento muscolare, mentre Fonseca per riprendere la partita si gioca la carta Mkhitaryan. Carles Perez ha un paio di spunti importanti, ma su entrambi Musso si distingue. Poi è Teodorczyk a fallire una ripartenza tre contro uno che poteva essere letale. La Roma ormai è sbilanciata alla ricerca del pari e gli spazi per l’Udinese aumentano di minuto in minuto: Okaka fallisce anche lui il 2-0, poi c’è la girandola dei cambi da ambo le parti. La pressione della Roma resta, ma i friulani escono bene dal pressing r trovano spesso il modo di ripartire. Al 25′ arriva anche il 2-0 di Teodorczyk, annullato però per fuorigioco iniziale. Così l’ultima carta di Fonseca è Dzeko, mentre De Paul si divora ancora una volta il raddoppio su trovata di Nestorovski. Gotti in panchina si dispera, a vedere quante volte i friulani hanno fallito banalmente il colpo del k.o.. Il 2-0 però alla fine arriva, con Fofana che sfrutta la sua forza fisica, strappa bene e serve De Paul che stavolta si fa perdonare, servendo il pallone giusto a Nesterovski, che insacca a porta vuota. La Roma è in ginocchio, l’Udinese trova punti dorati per la sua corsa salvezza. E pazienza se nel recupero il 3-0 di Teodorczyk è ancora annullato per fuorigioco, a imprecare è solo il polacco, che su è visto togliere due reti per offside.