Doveva essere la serata di gloria per Eduardo Vargas, ma poco manca che in gloria finisca solo per il Cesena. Ci vuole un gol fantasma su punizione di Pandev (perfino le immagini televisive non riescono a dimostrare che il pallone sia entrato in porta prima della deviazione del portiere cesenate, ma il guardalinee e’ sicuro del fatto suo e segnala all’arbitro la marcatura) per evitare la lotteria dei tempi supplementare ed eventualmente dei rigori.
E cosi’ il Napoli, alla fine della sua peggiore esibizione al San Paolo dall’inizio della stagione, riesce al eliminare i romagnoli e ad accedere ai quarti di finale di Coppa Italia dove incontrera’, in partita unica in casa, la vincente tra Inter e Genoa. Ma quanta fatica, per i partenopei. Nel primo tempo un errato controllo difensivo proprio di Vargas (incolore la prestazione del cileno) manda in gol il Cesena ed un Napoli presuntuoso e spocchioso deve sudare sette camicie per ribaltare il risultato. Il gol del vantaggio del Cesena cambia completamente i connotati di una partita che i romagnoli pensavano di dover giocare quasi soltanto per onore di firma. Ma nel calcio non si deve mai dare nulla per scontato. L’errore di Vargas, che si avventura in un tentativo di disimpegno difensivo, libera Popescu che insacca. Il Cesena, a questo punto decide di provarci. Come? Stringendo le maglie difensive, raddoppiando e triplicando le marcature ai limiti della propria area di rigore, innalzando davanti alla porta di Ravaglia una cintura difensiva oggettivamente difficile da superare. Il Napoli ci prova, fino alla fine del primo tempo con crescente intensita’ e con una certa determinazione, quella che era del tutto mancata fino al gol di Popescu. Ma e’ complessivamente che gli azzurri denotano un certo atteggiamento di sufficienza, una sorta di complesso di superiorita’ che nel calcio e’ sempre fuori luogo. Nella ripresa gli azzurri si presentano in campo con Pandev al posto di Vargas e con un rinnovato vigore agonistico, evidentemente anche perche’ caricati a dovere da Mazzarri negli spogliatoi. Ma gli attacchi dei partenopei mancano sempre di lucidita’ in fase offensiva ed il Cesena si difende con ordine, tentando anche qualche incursione in contropiede. Si deve attendere il 20′ perche’ Cavani riesca a ristabilire la parita’, sfruttando una deviazione corta di Ravaglia su punizione calciata da Pandev. A questo punto ci si potrebbe attendere un assalto all’arma bianca dei padroni di casa per la conquista della vittoria ed invece il Napoli continua a giocare con un atteggiamento compassato e superficiale. Il gol del vantaggio non sembra essere mai nell’aria ed un po’ tutti, in campo e sugli spalti, sembrano essere ormai rassegnati a dover assistere ai tempi supplementari. Poi, al 40′, la punizione di Pandev ed il colpo di scena del gol fantasma che provoca lunghe proteste da parte dei rimagnoli. Ma il guardalinee dal lato dei distinti e’ sicuro di se’ e non cambia idea. Nel Napoli da rivedere Vargas che ha mostrato solo in rare occasioni qualche buon numero e che sembra destinato a dover lavorare ancora molto per entrare negli schemi della squadra e forse per abituarsi ad un tipo di gioco e di ambiente al quale e’ ancora estraneo.