Piglio da scugnizzo sudamericano e faccia da schiaffi, Eduardo Vargas si e’ presentato con l’ambizione tipica dei grandi giocatori. Scudetto o Champions? gli viene chiesto.

E lui, il neoacquisto del Napoli presentato nel primo pomeriggio in un noto albergo del lungomare partenopeo, non ci pensa su: ”La cosa migliore sarebbe vincere tutto – dice, facendo la felicita’ dei tifosi che gia’ sognano -. La squadra e’ costruita per vincere tutto. Ieri sera a Palermo ho visto una bella gara grazie a mister Mazzarri, che mi ha portato in tribuna chiedendomi di guardare i movimenti della squadra e soprattutto degli attaccanti, che hanno fatto benissimo, e poi i miei compagni hanno creato molte palle gol. Il Napoli mi sembra un ottima squadra. Io sono qui per fare quello che i tifosi mi hanno visto fare nei video che sono girati qui in questi giorni”. L’esordio di Turboman, come viene soprannominato in Cile (ma lui oggi ha detto di avere una preferenza per il nomignolo Edu) dovrebbe essere gia’ giovedi’ in Coppa Italia contro il Cesena. ”Sono quasi pronto per giocare – ha detto – debbo solo smaltire il fuso orario. La posizione che prediligo e’ quella di attaccante destro. Sono un giocatore rapido, bravo nello smarcarmi sia con che senza palla e qui cerchero’ di fare quello che so fare, senza strafare ed entrando piano piano in questo gruppo”. ”La cosa che di questa citta’ mi ha colpito di piu’ – ha sottolineato – e’ stata l’accoglienza, gente cosi’ fanatica per il calcio. Poi non ho ancora avuto modo di vedere la citta’ mentre il San Paolo l’ho visto solo ora dall’esterno”. Vargas ha spiegato i motivi che lo hanno portato a scegliere la societa’ partenopea: ”Molti club erano interessati a me, ma ho scelto di indossare questa maglia perche’ il Napoli e’ la societa’ che ha fatto piu’ sforzi per avermi portandomi qui gia’ a gennaio, e poi questa e’ una bellissima citta”’. Si incupisce solo quando gli propongono il paragone col suo connazionale Sanchez: ”Non mi da’ fastidio ma sono stanco – ha risposto Vargas – comincia a diventare noioso perche’ siamo giocatori differenti”. L’ultima considerazione e’ una prima impressione sul calcio italiano con cui dovra’ imparare a confrontarsi: ”Credo che il calcio italiano sia molto piu’ veloce e duro rispetto a quello sudamericano”.

 

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