Le autorita’ di Belgrado, sia quelle di governo sia quelle sportive, sono impegnate in tutta una serie di misure dirette a garantire la sicurezza a margine della partita Serbia-Italia, penultimo incontro di qualificazione agli Europei di calcio 2012 per le due nazionali (Gruppo C), in programma il 7 ottobre a Belgrado. Lo ha detto oggi il ministro serbo per la gioventu’ e lo sport, Snezana Samardzic-Markovic. L’Italia e’ gia’ matematicamente qualificata, e ci si attende che la nazionale serba (seconda in classifica alle spalle degli Azzurri) dia il massimo sul campo per conseguire una vittoria che le consentirebbe di andare agli spareggi. La partita costituisce il ritorno di Italia-Serbia, l’incontro tristemente noto del 12 ottobre 2010 al Luigi Ferraris di Genova, sospeso dopo soli sei minuti di gioco per le gravi violenze e intemperanze messe in atto sulle tribune da centinaia di teppisti serbi guidati da Ivan Bogdanov, soprannominato opportunamente ‘Il Terribile’.. ”E’ importante dare una immagine positiva della Serbia il 7 ottobre prossimo. Per questo gia’ da un mese siamo in contatto con la Federcalcio italiana allo scopo di adottare adeguate misure preventive”, ha detto il ministro in una conferenza stampa oggi a Belgrado. Sono in corso controlli accurati sulla vendita dei biglietti, e anche la polizia serba, che e’ in contatto con quella italiana, e’ impegnata nel garantire il massimo della sicurezza a Belgrado il 7 ottobre. A una precisa domanda se vi saranno controlli rafforzati alle frontiere della Serbia per evitare l’arrivo eventuale a Belgrado di hooligans italiani, Samardzic-Markovic non ha dato una risposta diretta ma ha lasciato intendere che fra le misure all’esame delle due polizie figurano anche i controlli rafforzati alle frontiere. Il ministro – che ha presieduto oggi una riunione del Consiglio per la lotta alla violenza nello sport – ha detto che gli episodi di violenza a margine di eventi sportivi sono calati del 10% dallo scorso aprile grazie all’impegno delle autorita’, delle forze dell’ordine e dei responsabili sportivi. Sono aumentati tuttavia, ha aggiunto, gli episodi di violenza contro le forze dell’ordine. Samardzic-Markovic ha poi riferito di una lettera inviata al governo e ai dirigenti sportivi serbi dal presidente dell’Uefa, Michel Platini, nel quale l’ex campione indica una serie di punti per migliorare la sicurezza a margine delle manifestazioni calcistiche e in generale sportive in Serbia. Platini suggerisce fra l’altro una formazione a livello europeo delle forze dell’ordine serbe, con l’invio di istruttori ad hoc da parte di altri paesi d’Europa. ”Il nostro sogno e’ che alle partite di calcio possano andare tranquillamente le famiglie tutte intere, con genitori e figli”, ha detto il ministro dello sport serbo. A Samardzic-Markovic e’ stata al tempo stesso fatta notare la coincidenza, il 2 ottobre prossimo a Belgrado, fra la finale degli Europei femminili di pallavolo (si svolgeranno a partire dal 23 settembre in Serbia e Italia contemporaneamente) e il Gay Pride. La finale di volley, ha detto, e’ stata decisa quattro anni fa e non la si puo’ certo spostare. ”Stiamo lavorando per garantire al massimo la sicurezza, e valutiamo giorno per giorno l’evolversi della situazione”, ha detto.

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