Quella dello stadio San Paolo – ha detto il sindaco di Napoli De Magistris – “è una situazione che sto affrontando con generosità, anche dandomi pizzichi sulla pancia, e questa generosità ci fa guardare oltre chi pensa che con la ‘manella’ tirata può portare a compimento questa partita. Noi non possiamo svendere lo stadio, e non possiamo accettare di essere sotto pressione e soggetti a interferenze continue per consentire a qualcuno di portare a casa un risultato che sia della contingenza del momento”. Quanto al suo tifo interista da bambino, de Magistris ha ricordato che ”i bambini da piccoli seguono i padri e mio padre era grande tifoso dell’Inter di Herrera, ma poi ho frequentato le scuole, sono diventato tifoso del Napoli, ho avuto l’abbonamento in curva B per sei anni dal 1984 al 1990 e sono tifoso – ha sottolineato – non per affari o interesse. Io – ha aggiunto – non so il presidente del Napoli per chi tifasse a quei tempi”. Sulla nuova convenzione con il Napoli per l’ uso dello stadio San Paolo e sul progetto di riqualificazione dell’impianto di Fuorigrotta, De Magistris ha affermato: ”non posso passare alla storia come il sindaco che ha svenduto lo stadio, che non ha fatto l’interesse pubblico perchè in quel caso potrei essere accusato di aver favorito qualcuno o di non aver amato la squadra e la città”. Il sindaco di Napoli ha espresso l’ auspicio di chiudere la convenzione-ponte entro la settimana prossima, per poi passare alla fase successiva, con la quale arrivare alla stipula della convenzione definitiva che include la ristrutturazione del San Paolo e la concessione al Calcio Napoli per 99 anni. ”Noi – ha concluso De Maistris – vogliamo migliorare lo stadio e fare un accordo serio con la società, ma non siamo disposti ad avere queste continue aggressioni di carattere personale che tentano di metterci in difficoltà”.

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