Il Napoli dopo aver vinto lo scudetto per la terza volta a distanza di 33 anni con cinque giornate di anticipo si appresta a giocare le ultime due partite di campionato. Ci si immaginava un finale diverso, con una festa destinata a continuare ma con evidenti problematiche da affrontare. Scegliere il post Spalletti, sostituire uno dei grandi ideatori di questa stagione come Giuntoli e decidere il futuro di alcuni calciatori ora ambiti dalle grandi d’Europa. Il destino di Spalletti sembra segnato, lui vuole interrompere la sua avventura in azzurro ma non i rapporti con la città che gli ha permesso di conquistare il suo primo campionato in Italia dopo i due vinti in Russia allo Zenit. A lasciare sarà anche Cristiano Giuntoli, uno dei veri artefici di questa grande stagione che ha riportato lo scudetto a Napoli. L’uomo che ha mosso i fili dietro la quinte, che ha portato in città gli eroi Kvicha Kvaratskhelia e Victor Osimhen. Sono anni che il suo lavoro viene incensato per la grande capacità di tenere i conti in ordine, di comprare bene e vendere ancora meglio, ma certo la rosa di quest’anno è il suo capolavoro. Tanti gli occhi delle big rivolti ai gioiellini del Napoli. Su Kim c’è l’interesse del Manchester United che perfezionerà l’attivazione dei meccanismi della clausola rescissoria da 58 milioni di euro; Osimhen è in attesa di capire se trionferà la linea annunciata da De Laurentiis, ovvero quella di venderlo per non meno di 150 milioni. Ma anche se arrivasse la mega-offerta per il nigeriano, bisognerà fare i conti con la sua volontà che è sempre quella di giocare la Champions. Il discorso che riguarda Kvara è diverso. Khvicha è pronto a firmare il rinnovo, prolungamento di un anno fino al 2028, e poi impennata dello stipendio da 1,4 milioni più bonus a 2,5 più bonus. Kvara è uno dei pilastri del futuro. Un percorso netto quello della squadra di Spalletti, imbattuta fino a gennaio e poi in fuga solitaria a suon di vittorie. L’impatto dei nuovi acquisti e i tantissimi gol, i record e la forza di un gruppo dominante. Una cavalcata gloriosa destinata a restare nella storia del club e della città.
Davide Ferriero