“Far venir meno il progetto della Nuova Quarto calcio per la Legalità significa perdere un’occasione”. A lanciare l’allarme è il consigliere del Csm e magistrato anticamorra Antonello Ardituro, ideatore del progetto Legalità con la squadra di calcio di Quarto, società strappata dalle mani della criminalità organizzata che sta vivendo un momento di criticità a distanza di tre anni dalla nascita. La società venne sottratta alla gestione del clan Polverino ed assegnata a un commissario per la prosecuzione dell’attività. La squadra, al terzo anno di attività è retrocessa nel campionato di Promozione, dopo aver sfiorato la promozione in serie D l’altro anno. Al momento rischia la non partecipazione al prossimo campionato. “E’ un momento difficoltà per le condizioni istituzionali e sociali del territorio. Difficoltà oggettive difficili da fronteggiare. Il progetto legalità è stato un importante segnale per tutti ed ha avuto un eco internazionale vasto. Anche se dovesse terminare avrà, comunque, lasciato un segno”, ha detto ancora Ardituro. Il magistrato lancia un forte appello a tutta la società civile per salvare l’idea di legalità a Quarto, un comune a confine della Terra dei Fuochi e il cui consiglio comunale fu sciolto nel 2012 per presunte infiltrazioni camorristiche. Per il magistrato, “le istituzioni possono inviare un segnale per sostenere il progetto. Serve uno sforzo di tutti per un cambio di rotta: città, comune regione e quanti hanno e possono avere a cuore questo progetto. Serve chiarezza per sostenere il lavoro avviato. Io ne parlo come componente della società civile, e da esterno spero che il progetto continui perché è un importante segnale per le componenti della nostra società”.

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