Potrebbe essere stato utilizzato da Giuseppe Setola, capo dell’ala stragista del clan di camorra dei Casalesi, detenuto nel carcere di Milano-Opera e condannato definitivamente a otto ergastoli per 15 omicidi, il bunker ricavato nel seminterrato di uno stabile adibito a fabbrica di confezionamento di oli lubrificanti per motori, sequestrata stamani dai Carabinieri. L’immobile si trova in via Fellini, a poche decine di metri da quella che era l’abitazione di Setola, separato da quest’ultima solo da un altro stabile. L’ipotesi dei Carabinieri sembra essere sostenuta dal fatto che il proprietario dell’immobile, residente a Casal di Principe, pur non avendo precedenti penali, è figlio di un soggetto coinvolto nel maxi-processo Spartacus, nel quale era imputato Setola. I carabinieri guidati da Michele Centola stanno cercando anche di ricostruire il modo in cui si sviluppava il business degli oli per motore; al momento del blitz nell’industria non autorizzata c’erano migliaia di confezioni di latta da riempire. I Carabinieri stanno verificando l’ipotesi secondo la quale l’olio veniva acquistato in Germania e portato a Casal di Principe dove, dopo il confezionamento, veniva apposto il marchio contraffatto di note compagnie e venduto a prezzi di gran lunga inferiori a quelli degli “originali”. Gli investigatori non escludono che la camorra potesse imporre l’acquisto in zona.


 

 

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