Dopo un testa a testa molto serrato che ha preoccupato anche la regina Elisabetta la Scozia resta nel Regno Unito. Al referendum per l’indipendenza del 18 settembre hanno vinto i “no” col 55%, contro il 45% per i “sì”. Il premier scozzese indipendentista Alex Salmond ha accettato la sconfitta in un discorso pubblico all’alba di venerdì.

Il primo ministro britannico David Cameron si è congratulato con Alistair Darling, leader della campagna per il no al referendum sull’indipendenza scozzese per il suo impegno. Cameron elogia Darling si Twitter per quella che definisce una campagna “ben combattuta”. ”La gente di Scozia ha scelto l’unità sulla divisione”. Lo ha dichiarato Alistair Darling, leader della campagna del ‘no’ Better Together, nel suo primo intervento dopo il risultato del referendum scozzese. Il ‘first minister’ scozzese Alex Salmond, nel discorso con cui accetta il ”verdetto democratico” degli scozzesi, sottolinea tuttavia anche il numero dei voti a favore del Sì e ricorda immediatamente a Londra che ”sono state fatte delle promesse che vanno onorate”: un riferimento all’impegno preso dai leader dei principali partiti a Westminster di riconoscere maggiori poteri alla Scozia se avesse votato No. La Scozia ora ”se lo aspetta – ha detto Salmond – lo chiedano tutti gli Scozzesi”. La regina Elisabetta II rilascerà una dichiarazione scritta sul referendum in Scozia nel pomeriggio. Secondo i media britannici, sarà un appello alla riconciliazione all’interno del Regno Unito dopo la campagna referendaria. Il Sì all’indipendenza vince a Glasgow, piu’ grande citta’ della Scozia, confermando le aspettative. Il 53,5% ha votato per il Si’ e il 46,5% per il No. La capitale della Scozia, Edimburgo, dice No all’indipendenza con il 61% dei voti. Il 39% ha invece votato Si’. Il No nel referendum per l’indipendenza della Scozia prevale anche ad Aberdeen, con il 59% delle preferenze mentre per il Si’ ha votato il 41%. E’ la prima tra le principali citta’ scozzesi scrutinata Dopo sette contee scrutinate, arriva la prima vittoria del Si’ nel referendum sull’indipendenza della Scozia nel collegio di Dundee, roccaforte indipendentista nota come ‘Yes City’. Il Si’ prevale con il 57,35% dei voti mentre al No va il 42,65%. Sono le piu’ piccole e le piu’ remote contee di tutta la Scozia, ma in entrambe ha prevalso il No nei primi risultati ufficiali per il referendum sull’indipendenza scozzese. Si tratta della contea di Clackmannanshire, di Orkney (isole Orcadi), delle Shetland e western islands. Sulla totalita’ dei voti scrutinati fino ad ora quindi, gli unionisti risultano in testa con il 57,85% mentre gli indipendentisti sono al 42,15%. A Clackmannanshire ha votato No il 53,8% dei quasi 40mila elettori, mentre il 46,2% ha scelto il Si’. Per il collegio di Orkney (il remoto arcipelago delle Orcadi nel mare del Nord) gli unionisti hanno invece prevalso con il 67,2% mentre per l’indipendenza ha votato il 32,8% dei 14.887 votanti. Scenario analogo per le Shetland, dove il No ha prevalso con il 64% dei voti (9.951 su un totale di 5.669) sul Sì che ha registrato il 36% delle preferenze. Mentre nelle Western Isles il voto unionista ha ottenuto il 53% e quello indipendentista il 47%. Si tratta ancora di un campione limitato, nei numeri (in tutto attorno al 2,3% dell’elettorato) ma anche ad un territorio dove l’esito della consultazione poteva essere prevedibile. Resta tuttavia la prima indicazione a conteggi effettuati e riflette le tendenze indicate dal sondaggio dell’istituto YouGov reso noto alla chiusura dei seggi: un opinion poll a sua volta condotto su un campione limitato, ma che prevede una vittoria dei No al 54% con i Si’ al 46%.

 

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