“Nicola Cosentino e l’ex presidente del Consorzio dei rifiuti Caserta 4 Giuseppe Valente (da qualche mese collaboratore di giustizia, ndr) non avevano alcun tipo di rapporto nel periodo in cui l’ente, tra la fine del 1999 e il 2000, bandì e aggiudicò la gara d’appalto ai fratelli Orsi, imprenditori vicini al clan Bidognetti”. A rivelarlo nell’udienza del processo a carico dell’ex sottosegretario del Pdl in corso al tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) è l’imprenditore dei rifiuti Nicola Ferraro, ex consigliere regionale dell’Udeur condannato in Appello per concorso esterno in associazione camorristica e tuttora sottoposto all’obbligo di dimora presso il Comune di Roma. Ferraro risponde in sede di controesame alle domande di Agostino De Caro, legale di Cosentino, imputato in questo procedimento per concorso esterno; le sue affermazioni assumono grande rilevanza alla luce della testimonianza che proprio Valente dovrà rendere nel processo il 16 ottobre prossimo. L’ex presidente Ce4 dovrebbe infatti confermare l’ipotesi accusatoria della Dda, ossia che Cosentino fu il regista dell’operazione che portò gli Orsi, vicini al clan Bidognetti, ad aggiudicarsi la gara indetta dal Ce4 per trovare il partner privato che avrebbe dovuto gestire la raccolta in ben 20 comuni del Casertano con enormi introiti economici. Ferraro dice di parlare “per conoscenza diretta”. “So per certo – racconta – che Cosentino non sapesse chi era Valente prima che questo divenisse presidente del Ce4; Valente infatti era un uomo dell’allora sindaco di Mondragone Ugo Conte. Dopo la sua nomina di certo i due avranno avuto rapporti ma comunque non li ho mai visti insieme, anche perché io nel 2000 ruppi con Cosentino proprio quando capii che l’appalto Ce4 sarebbe andato agli Orsi. E quello per Nicola fu un grave errore; se mi fossi aggiudicato l’appalto forse non ci sarebbe stato questo processo e Cosentino ne avrebbe giovato anche politicamente; dopo la rottura passai da Forza Italia all’Udeur ed è probabile che se non avesse rotto con me Cosentino avrebbe vinto nel 2005 anche le elezioni provinciali (poi vinte dall’allora esponente Udeur, partito in cui militava Ferraro, Sandro Di Franciscis, ndr)”. Ferraro ricorda poi quando vide gli Orsi nell’ufficio di Cosentino proprio nel periodo precedente all’aggiudicazione della gara (episodio peraltro già raccontato nella precedente udienza di luglio), circostanza che provocò la rottura con il politico. A controesame terminato, il pm della DDA Alessandro Milita chiede più volte a Ferraro se è sicuro che Cosentino e Valente non avessero rapporti, scatenando la reazione dell’avvocato dell’ex deputato. “Il teste ha già risposto – sbotta De Caro – è inutile fare la stessa domanda otto volte”