Il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca è indagato per falso in atto pubblico nell’ambito del terzo filone dell’inchiesta della Procura della Repubblica sui lavori di Piazza della Libertà. Lo stesso reato viene ipotizzato nei riguardi del vicesindaco Eva Avossa e dei componenti della sua giunta. L’inchiesta riguarda l’approvazione di una variante con un finanziamento di 8 milioni di euro. In totale questa parte dell’inchiesta, coordinata dal pm Antonio Cantarella, coinvolge 22 persone tra amministratori, dirigenti comunali e costruttori. I reati ipotizzati a vario titolo sono, oltre al falso in atto pubblico, per gli altri indagati la turbativa d’asta e il peculato. Dopo un sequestro probatorio scattato nel corso del 2013, alla fine dell’anno scorso il gip del Tribunale di Salerno aveva disposto il sequestro preventivo di tutti i settori di Piazza della Libertà. I primi filoni dell’indagine avevano riguardato il crollo e lo smaltimento illecito dei rifiuti. La magistratura salernitana apri’ un’indagine a seguito del cedimento parziale della piazza che avvenne il 24 luglio 2012. Il gip del tribunale di Salerno affidò all’ingegner Nicola Augenti l’incarico di verificare i requisiti di sicurezza previsti dalla legge. Dalla perizia di Augenti, una relazione tecnica di 139 pagine, che venne depositata il 16 settembre scorso, sarebbero emersi difetti di progettazione e di esecuzione dei lavori. Sempre l’ingegner Augenti consiglio’ all’autorita’ giudiziaria di effettuare ulteriori approfondimenti anche sulla variante del progetto che aveva previsto una deviazione del torrente Fusandola. Nei giorni successivi alle verifiche del perito nominato dal Tribunale di Salerno, l’amministrazione comunale sottolineo’ di essere parte lesa nella vicenda e propose con i propri tecnici interventi mirati affinche’ si potesse mettere in sicurezza la piazza. Ora un nuovo sviluppo dell’inchiesta con l’indagine che accende i riflettori anche sui finanziamenti per l’opera.