“L’appello all’assessore Romano è rimasto inascoltato, la giunta Caldoro ha deciso di ripartire con una semplice operazione aritmetica i costi della gestione post mortem di discariche e stoccaggi di ecoballe, dividendoli per il numero degli abitanti”. Così la consigliera regionale Giulia Abbate (PD), che a metà settembre aveva inviato una missiva all’assessore all’Ambiente chiedendo che le aree interne, e il Sannio in particolare, fossero esentate da qualsiasi costo, visto il già alto tributo pagato all’emergenza rifiuti.

“Dopo il danno, dunque – prosegue la presidente della Commissione Trasparenza – arriva anche la beffa. I sanniti pagano tre volte. In primo luogo pagano per la devastazione del territorio dovuto a rifiuti prevalentemente del napoletano e del casertano. Poi pagano per gli anticipi che la Provincia, abbandonata e inascoltata, ha fatto in questi anni per ovviare ai tempi biblici della Regione. Infine pagheranno anche sulla tassa dei rifiuti i costi per tenere a bada la minaccia ambientale dell’immondizia altrui. Se la risposta è che si tratta di un esborso contenuto, mi permetto di rilevare che così si toglieranno circa 1,7 milioni di euro dalle tasche dei sanniti, alla faccia dei proclami di Caldoro e Martusciello sui fiumi di denaro che non si vedono. La legge 5/14 prevede autonomia e solidarietà, ma sulla solidarietà abbiamo già dato. E’ uno schiaffo a un territorio ancora martoriato da mega discariche, sulla cui bonifica definitiva ancora non si ha la certezza dei tempi”.

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