“Gli aumenti della Tari decisi dall’amministrazione Piemonte sono una mazzata a famiglie e imprese, già in ginocchio per il perdurare della crisi, oltre che discutibili sul piano delle procedure adottate”. Questo il commento di Antonio Marciano, vicecapogruppo regionale del Partito Democratico. “Intanto, un dato oggettivo: a scorrere le tabelle delle tariffe Tari 2014 adottate nelle città italiane (e pubblicate nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore nonché reperibili in modo aggiornato sul portale della Fondazione Ifel dell’Anci), Sant’Antimo risulta il Comune con la Tari più alta d’Italia in rapporto al numero di abitanti, alle dimensioni e soprattutto alla qualità dei servizi erogati. Gli oltre 500 euro necessari per un nucleo di 3 persone e abitazione di circa 110 metri quadri superano di gran lunga le cifre di Napoli (482 euro), Roma (431), Milano (337) e Verona (198)”, prosegue il consigliere. “Sarebbe inoltre interessante conoscere lo studio fatto dagli uffici preposti del Comune per arrivare all’individuazione dei nuovi coefficienti di spesa. Anche cercando sul sito dell’ente cittadino, infatti, ad oggi si riesce solo a scoprire il lavoro, e dunque i costi generati, effettuati dalla società affidataria dei servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti”, aggiunge l’esponente PD. “Tra l’altro, nella delibera del Consiglio Comunale numero 63 del 28 luglio 2014, che approva il Piano finanziario e tariffario della Tari 2014, nelle motivazioni si legge che ‘l’attuale situazione di disagio economico fortemente mina lo sviluppo del territorio’, che suona quasi beffarda per cittadini e imprese visto quanto stabilito”, spiega ancora. “Il sindaco Piemonte assuma pienamente la responsabilità del dialogo con la città, comprensibilmente esasperata, e verifichi se non ci siano le condizioni per modificare gli esosi parametri fissati, che rappresentano una oggettiva sproporzione per Sant’Antimo”, conclude Marciano.