Sgominata una banda di autori di furti in abitazione che per alcuni mesi ha sicuramente messo a segno numerosi colpi ai danni di abitazioni, nel centro di Bellizzi. A finire dietro le sbarre di Poggioreale sono stati due specialisti, pluripregiudicati, Antonio Guida 39enne e Camillo Febbraro 42enne entrambi di Boscoreale in provincia di Napoli. A stringere le manette intorno ai loro polsi i Carabinieri della Stazione di Bellizzi che alle prime luci dell’alba di oggi hanno dato l’amaro risveglio ai due ladri7rapinatori divenuti, l’incubo delle famiglie della città della piana. Non è stato semplice incastrarli. I Carabinieri del Maresciallo Macrì, coordinati dal P.M. della Procura della Repubblica di Salerno, hanno dovuto raccogliere una serie di tessere che, con l’abilità dell’investigatore certosino, hanno poi dovuto sapientemente incastrare fino a formare il mosaico accusatorio poi riversato nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Salerno. Molte di queste tessere, fanno notare con soddisfazione i Carabinieri, sono costituite da testimonianze rese da numerosi cittadini di Bellizzi, che hanno collaborato con i Carabinieri fornendo indizi utilissimi alle indagini. A cominciare dalla descrizione dell’auto vista fuggire in occasione di un furto, la sera del 24 maggio 2014, quando i due si erano introdotti a casa di una famiglia di Bellizzi, dopo aver forzato la finestra asportando due computer ed alcuni oggetti in oro. Una Fiat Panda di colore grigio con a bordo due persone che nella immediatezza del fatto veniva intercettata da una pattuglia della stazione di Bellizzi sino alla frazione Belvedere di Battipaglia ove dopo aver impattato con un muro i due ladri riuscivano a far perdere le loro tracce. Subito dopo i due ricompaiono all’improvviso intimando ad un automobilista di passaggio di fermarsi, aprendo con violenza lo sportello della Lancia Musa, strattonandolo e buttandolo fuori dall’auto con la quale riescono ad imboccare l’autostrada ed a dileguarsi. Fondamentale per le investigazioni quanto rinvenuto nell’auto abbandonata. Tutti indizi che riconducevano ai due arrestati, i quali ben coscienti che i Carabinieri sarebbero comunque arrivati a loro dopo aver trovato l’auto, avevano pensato bene di denunciarne falsamente il furto Incrociando i dati di alcuni controlli, i Carabinieri sono riusciti a dare un volto ed un nome agli occupanti dell’auto che sono stati cosi incastrati. In corso le indagini per individuare la rete dei ricettatori di quanto trafugato, e per acquisire ulteriori elementi che portino a ricondurre la responsabilità dei due anche in altri furti commessi nella zona.


 

 

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