423 euro: a tanto ammonta la tassa annuale sulla gestione dei rifiuti urbani in Campania, rispetto ai 290 della media nazionale. Triste primato della Campania, che si attesta come la regione più cara d’Italia a proposito di rifiuti; in particolare nella città di Salerno la tariffa arriva a 473 euro, a seguire Napoli(€ 463), mentre la meno cara è Avellino con i suoi 352 euro. A realizzare l’indagine è stato l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che per il settimo anno consecutivo eroga un’esaustiva panoramica dei costi sostenuti dai cittadini italiani per lo smaltimento dei rifiuti, prendendo come riferimento una famiglia tipo composta da 3 persone, con un reddito lordo complessivo di 44.200 euro ed una casa di proprietà di 100 metri quadri. Il 2014 è stato anche l’anno della Tari: denominazione diversa per indicare la medesima stangata per gli utenti, con un aumento medio del 3,6% rispetto al 2013. La ricerca ha rilevato una spesa maggiore al Sud (€333), dove l’aumento rispetto al 2013 è stato del 5% (+24% rispetto al 2012); seguono le regioni centrali (€292) con un aumento dell’6,2% rispetto al 2013 (+18% rispetto al 2012) ed infine le aree settentrionali (€252) con un +1,6% rispetto al 2013 (+7,7% rispetto al 2012). Tra le regioni meno onerose c’è il Molise, con i suoi 199 euro, seguono Marche (€ 215) e Basilicata (€ 221), mentre tra le regioni del sud più care ci sono la Sardegna (€ 370) e la Sicilia (€374). Le città più care sono quelle del sud, sul podio tra le peggiori c’è Cagliari con i suoi 533 euro, mentre quelle che si caratterizzano per una spesa maggiormente contenuta sono soprattutto al Nord, al primo posto c’è Cremona (137 euro). La principale variazione in un anno si registra invece a Enna, con un aumento del 47 %.