L’accusa conferma la richiesta di condanna a tre anni di reclusione per il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e gli altri imputati nel processo, che si chiude oggi, sulle vicende del termovalorizzatore di Salerno. Il pm Roberto Penna ha chiuso poco fa la sua requisitoria nel corso dell’udienza al tribunale di Salerno (seconda sezione penale, presidente Ubaldo Perrotta, a latere Mariano Sorrentino e Oreste Cantillo). Nel processo De Luca – candidato alle primarie del Pd per la presidenza della Regione – è imputato per abuso di ufficio e peculato insieme al capo staff Alberto Di Lorenzo e al dirigente del settore lavori Pubblici, Domenico Barletta. Dopo gli interventi dei legali della difesa i giudici si riuniranno in camera di consiglio per la sentenza. In caso di condanna, in base alla legge Severino per De Luca scatterebbe la sospensione da sindaco che getterebbe una pesante ipoteca anche sulla questione delle primarie, oggetto di forti polemiche e divisioni nel partito. “Se dovessi essere condannato rispetterei la legge, rigorosamente, come sempre”, ha detto ieri De Luca intervenendo a “Otto e mezzo”. “Non so quanti in Italia hanno fatto come me, Sono uno che ha rinunciato alla prescrizione per ben due volte. Rispetto rigorosamente l’autonomia della magistratura, credo che dobbiamo avere senso delle istituzioni. Rifarei dal primo all’ultimo tutti gli atti amministrativi che ho fatto”.