Il gup Vincenzo Di Florio ha rinviato a giudizio per concorso in bancarotta fraudolenta l’ex presidente di Banca Monte dei Paschi di Siena Giuseppe Mussari, l’ex sindaco di Siena, Franco Ceccuzzi, l’ex presidente della commissione Finanze della Camera dei deputati Paolo Del Mese e 11 componenti del consiglio di amministrazione della Banca della Campania. Il processo dal 16 aprile davanti alla seconda sezione penale del Tribunale di Salerno (presidente Ubaldo Perrotta). L’indagine riguarda il crac del pastificio Amato. In particolare, agli esponenti di Banca della Campania, la Procura della Repubblica di Salerno contesta di aver concorso a causare il fallimento della società “Antonio Amato & C Molini e Pastifici in Salerno S.p.A.”: pur consapevoli dello stato di dissesto finanziario dell’azienda, secondo l’accusa ne avrebbero aumentato l’insolvenza con operazioni dolose di erogazione di credito, in violazione della vigente normativa bancaria. Tali operazioni sarebbero state realizzate in assenza di fatture e sulla base di assegni post datati, tratti a garanzia della erogazione, per un importo di euro 2,5 milioni. Sempre secondo l’accusa erano state incrementate, in una situazione di ben conosciuta illiquidità del pastificio fallito, le linee di credito fino a 6,8 milioni di euro, causando un ritardo nella definitiva emersione dello stato di insolvenza. A Mussari, Del Mese e Ceccuzzi l’autorità giudiziaria contesta il contributo al fallimento dello storico pastificio salernitano relativamente alla concessione di un finanziamento finalizzato all’operazione di ”spin off” immobiliare mediante la vendita dell’immobile – sede dell’ex pastificio in via Picenza a Salerno – alla neocostituita società Amato Re srl. Per tutti i soggetti l’ipotesi di reato contestata è di concorso in bancarotta fraudolenta.