Dionigi Magliulo è stato rinviato a giudizio per corruzione elettorale. Il provvedimento è stato disposto direttamente dal pubblico ministero perché in questi casi non è prevista la richiesta al giudice per le indagini preliminari. Al sindaco di Villa di Briano viene contestato di aver offerto buoni pasto presso una pizzeria locale durante la campagna elettorale delle comunali del 2012, che sancirono la sua riconferma a primo cittadino. Si tratterebbe di ticket da 5-7 euro spendibili presso una pizzeria del posto. Ognuno dei beneficiari avrebbe ricevuto 6 buoni per un totale di 30 euro a testa. “Nell’esprimere la mia profonda amarezza personale e politica per essere stato trascinato in accuse assurde ed inaccettabili – afferma Magliulo – posso dire con altrettanto determinazione che adesso avrò il luogo e le modalità, cioè il processo, dove posso documentare e chiarire la mia totale estraneità a tutti i fatti contestati e così far trionfare la verità. Non ho parole ma tanta voglia di poter far emergere definitivamente tutta la verità innanzitutto a tutela della mia integrità morale. Guardo avanti con maggiore convinzione e fiducia”. Rispetto alla sua candidatura alle regionali nelle fila del Pd, Magliulo ribadisce di non avere alcuna intenzione di fare passi indietro: “Proseguo con maggiore determinazione nel mio impegno in politica. Quindi anche in caso di un’eventuale candidatura sarò in prima linea per continuare la mia lunga militanza politica sempre improntata ai principi del rispetto della legalità e della giustizia”. Del resto, in caso di rinvio a giudizio o di sentenze non definitive il codice etico del Pd non impedisce la candidatura a cariche elettive ad accezione di reati di camorra o particolarmente gravi. Non a caso Vincenzo De Luca è candidato alla presidenza della Regione nonostante una condanna in primo grado.
Mario De Michele